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In linea con l'articolo 128 della legge in materia di famiglia e tutela, per "obbligazione alimentare" s'intende l'obbligo imposto ai parenti in linea retta o ai fratelli di fornire i mezzi di sussistenza (compresi vestiti, cibo, alloggio, benzina e medicine) e, se necessario, i mezzi d'istruzione (compresa la cura dello sviluppo fisico e mentale e l'accesso alla formazione e alla cultura).
Gli "alimenti" sono un'indennità in denaro o in natura. Essi comprendono, nel caso dei figli, l'intervento personale nella loro educazione e le attività nell'abitazione comune in linea con l'obbligo di mantenimento.
Il "diritto agli alimenti" è il diritto riconosciuto a una persona di chiedere l'adempimento di un obbligo di mantenimento gravante in capo a un terzo nei suoi confronti.
Di norma, le obbligazioni alimentari derivano da diverse tipologie di rapporti. A seconda del tipo di legame di parentela, la legge distingue tra le seguenti obbligazioni alimentari:
1. obbligazioni alimentari tra parenti (il mantenimento dei figli costituisce una forma specifica di tale obbligazione): nel caso dei parenti, solo le persone che si trovano in una situazione di difficoltà economica hanno diritto di ottenere gli alimenti. I genitori sono tenuti a versare gli alimenti ai figli che non sono in grado di provvedere alle proprie necessità, salvo che le entrate provenienti dai beni dei figli siano sufficienti a coprire i costi del loro mantenimento e della loro educazione. I figli che hanno compiuto 18 anni non hanno più diritto a ottenere gli alimenti, salvo che essi desiderino proseguire nel loro percorso di studi e i risultati già raggiunti giustifichino tale scelta o che la loro condizione di salute o personale giustifichi il mantenimento delle obbligazioni alimentari. I genitori non sono inoltre tenuti a pagare gli alimenti ai figli che abbiano superato i 18 anni e, seppur pronti per entrare nel mercato del lavoro, continuino gli studi, salvo poi trascurarli, senza fare progressi soddisfacenti, senza ottenere i minimi richiesti e superare gli esami nei termini prescritti e, per tali ragioni, omettono di completare i loro studi nel periodo previsto dal loro programma di studi.
Se non è possibile ottenere gli alimenti o se il loro ottenimento comporta difficoltà eccessive, altri parenti possono essere chiamati a versarli (ad esempio i nonni dal lato del debitore irreperibile);
2. un obbligo derivante dall'adozione: se l'adozione crea soltanto un legame tra l'adottante e l'adottato, l'obbligazione alimentare in capo all'adottante nei confronti dell'adottato prevale su quella degli ascendenti e dei fratelli dell'adottato, mentre l'obbligo di mantenimento dell'adottato rispetto ai suoi ascendenti e ai suoi fratelli si verifica per ultimo. Per il resto, all'adottato si applicano le disposizioni di cui al punto 1;
3. un obbligo tra persone legate da vincolo di affinità (madre adottiva, padre adottivo, figlio adottivo): solo le persone che si trovano in difficoltà economica hanno diritto a ottenere gli alimenti posto che, nella situazione considerata, l'imposizione di un obbligo di mantenimento è in linea con i principi dell'interazione sociale. In base alla normativa e alla giurisprudenza polacca, per "difficoltà economiche" s'intende l'incapacità di soddisfare le proprie ragionevoli esigenze con risorse e sforzi propri;
4. un obbligo tra i coniugi in costanza di matrimonio: i membri della famiglia possono vantare il diritto a un "pari tenore di vita" per tutti i membri della famiglia. In linea con l'articolo 27 della legge in materia di famiglia e tutela, entrambi gli sposi sono tenuti, conformemente alle loro capacità e alle loro entrate e disponibilità economiche, a contribuire a soddisfare le esigenze della famiglia che hanno costituito attraverso la loro relazione. Tale obbligo può essere considerato adempiuto in tutto o in parte anche sotto forma di sforzi personali per educare i figli e prendersi cura dell'abitazione comune;
5. un obbligo tra i coniugi successivo alla fine del matrimonio: se uno dei coniugi è stato ritenuto l'unico responsabile del fallimento del matrimonio e il divorzio comporta un sostanziale peggioramento delle condizioni economiche dell'altro, quest'ultimo può chiedere che le sue ragionevoli esigenze siano soddisfatte anche se non si trova in una situazione di difficoltà economica. In altri casi, il coniuge in difficoltà economica può chiedere gli alimenti al suo ex coniuge in proporzione alle sue ragionevoli esigenze e alle entrate e alle disponibilità economiche dell'ex coniuge. Le obbligazioni alimentari nei confronti del coniuge si estinguono quando quest'ultimo contrae nuove nozze. Tuttavia, quando un coniuge divorziato cui non è stato addebitato il fallimento del matrimonio è tenuto a pagare gli alimenti, anche l'obbligo in tal senso si estingue decorsi cinque anni dal provvedimento di divorzio, salvo che l'organo giurisdizionale proroghi tale periodo su richiesta del beneficiario degli alimenti in ragione di circostanze eccezionali;
6. l'obbligo in capo al padre del figlio nato al di fuori del matrimonio nei confronti della madre di quest'ultimo: il padre, che non è il marito della madre, deve contribuire in base alle circostanze ai costi connessi alla gravidanza e al parto nonché alle spese di mantenimento della madre per un periodo di tre mesi. In presenza di valide ragioni, la madre può chiedere al padre di contribuire al suo mantenimento per un periodo superiore.
I genitori sono tenuti a versare gli alimenti ai figli che non siano ancora in grado di provvedere a sé stessi. Posto che l'obbligo scolare è fissato a 18 anni, i figli hanno di norma diritto a ottenere gli alimenti sino al raggiungimento della maggiore età e anche sino al completamento degli studi universitari o del percorso di formazione professionale superiore.
Il fondo statale per gli alimenti eroga prestazioni a favore degli aventi diritto sino al raggiungimento dei 18 anni. Tali persone hanno titolo a ricevere le prestazioni sino ai 25 anni, se continuano il loro percorso formativo scolastico o presso istituti d'istruzione superiore, e per un periodo indefinito se è stata certificata la loro grave disabilità.
Sì, possono verificarsi le seguenti situazioni:
Il ricorso è esente da spese di giudizio. Esso deve tuttavia soddisfare i requisiti previsti per la memoria, ossia deve contenere: l'indicazione dell'organo giurisdizionale adito; nome e cognome delle parti, dei rispettivi rappresentanti legali e procuratori; la tipologia di memoria; una chiara descrizione della richiesta e il suo valore; la descrizione dei fatti che giustificano la richiesta, e, se necessario, fondano la competenza dell'organo giurisdizionale; la firma della parte e del suo rappresentante legale o procuratore (deve essere allegata anche la procura); un elenco degli allegati; il luogo di residenza o della sede ufficiale delle parti, dei rispettivi rappresentanti legali e procuratori; nonché una descrizione della domanda. Le memorie successive devono indicare il numero di fascicolo.
Le seguenti persone possono richiedere gli alimenti in nome dell'avente diritto:
I rappresentanti legali agiscono in nome del minore avente diritto agli alimenti. Tuttavia, dopo il raggiungimento della maggiore età, il figlio deve agire in proprio.
Un convivente o un conoscente non può agire in nome dell'avente diritto se non rientra nelle categorie sopra elencate.
Secondo il codice di procedura civile la competenza per materia delle cause alimentari spetta al tribunale distrettuale. La competenza territoriale è invece determinata dal luogo di residenza dell'avente diritto agli alimenti o da quello del convenuto. Gli organi giurisdizionali competenti per determinati comuni sono elencati nel regolamento del ministero della Giustizia del 28 ottobre 2018 sulla determinazione delle sedi e della competenza delle corti d'appello, dei tribunali regionali e dei tribunali distrettuali e sulla portata della loro competenza (Gazzetta ufficiale del 2018, voce 2548).
I tribunali regionali sono competenti a pronunciarsi nelle cause vertenti sul riconoscimento, in Polonia, delle decisioni degli organi giurisdizionali degli Stati membri dell'Unione europea (articolo 11511, primo comma, del codice di procedura civile) se la decisione è stata emessa prima che lo Stato in cui è stata pronunciata fosse vincolato dal protocollo dell'Aia del 23 novembre 2007 sulla legge applicabile alle obbligazioni alimentari (GU L 331 del 16.12.2009, pag. 17).
In conformità con l'articolo 115314 del codice di procedura civile modificato, nella Repubblica di Polonia esistono i seguenti titoli esecutivi:
Non è necessario farsi rappresentare da un avvocato nelle cause in materia di alimenti. Le parti possono agire in proprio o mediante rappresentanti che operano a titolo professionale.
Si vedano i quesiti sub 7 e 20 per informazioni dettagliate in merito alla possibilità di ottenere la nomina d'ufficio di un avvocato che agisca in nome dell'avente diritto agli alimenti.
In base al diritto polacco, la parte che chiede il riconoscimento degli alimenti e il convenuto in una causa riguardante una riduzione degli alimenti sono esentati dalle spese di giudizio (articolo 96, primo e secondo comma, della legge del 28 luglio 2005 sulle spese di giudizio nelle controversie di diritto civile, pubblicata nella Gazzetta ufficiale del 2005, n. 167, voce 1398, come modificata). Le suddette persone sono esentate integralmente, il che significa che non possono essere chiamate a sostenere nessuna spesa di giudizio, di appello o di esecuzione.
Inoltre, la parte che beneficia dell'esenzione dalle spese di giudizio può chiedere di essere ammessa al patrocinio a spese dello Stato sotto forma di un avvocato nominato d'ufficio. Se la richiesta di un avvocato è accolta, le relative spese sono a carico della controparte della persona per la quale è stato nominato l'avvocato. Se quest'ultima risulta soccombente nella causa, le spese dell'avvocato sono a carico della tesoreria dello Stato.
I diritti in tal senso dei cittadini degli Stati membri sono disciplinati dalla legge del 17 dicembre 2004 sul diritto all'assistenza nei procedimenti civili celebrati negli Stati membri dell'Unione europea e sul diritto all'assistenza in vista di una risoluzione amichevole di una controversia prima dell'avvio di un procedimento giudiziario in sede civile (Gazzetta ufficiale del 2005, n. 10, voce 67).
L'importo degli alimenti dipende dalle entrate e dalle disponibilità economiche della persona chiamata a versarli e delle ragionevoli esigenze dell'avente diritto. Tra le ragionevoli esigenze dell'avente diritto agli alimenti rientra tutto quanto necessario a garantirgli la sussistenza, in senso materiale e non (necessità culturali e spirituali). Le esigenze del minore comprendono anche le spese per la sua educazione. Nel valutare le entrate e le disponibilità economiche del debitore degli alimenti, non è preso in considerazione il suo reddito effettivo, bensì quello che egli potrebbe ottenere se sfruttasse appieno le sue possibilità di guadagno. Ciò significa che un disoccupato che non dispone di un reddito regolare può essere chiamato a pagare gli alimenti ed essere assoggettato ad azione esecutiva.
In caso di mutamento nelle condizioni, può essere richiesta una modifica di una decisione giudiziale o di un accordo sugli alimenti. Ciascuna delle parti del rapporto alimentare può chiedere una tale modifica. A seconda delle circostanze di fatto, la parte può chiedere l'annullamento dell'obbligazione alimentare o un incremento o una riduzione del suo importo. L'importo delle prestazioni alimentari può essere modificato se le ragionevoli esigenze dell'avente diritto agli alimenti o la capacità di guadagno della persona obbligata sono aumentate o diminuite.
In Polonia non esiste un importo determinato per gli alimenti. Essi non sono calcolati come percentuale fissa del reddito della persona chiamata a versarli. Nel 2014, il salario minimo ammontava a 1 680 PLN (circa 400 EUR) lordi. Nel 2013, il salario medio era pari a 3 650 PLN (circa 900 EUR) lordi al mese. Nel 2015 il salario minimo ammontava a 1 750 PLN lordi, nel 2016 a 1 850 PLN lordi, mentre nel 2019 ammonta a 2 250 PLN lordi. In pratica, nella maggior parte dei casi, l'importo degli alimenti concessi dagli organi giurisdizionali si colloca tra i 300 PLN e i 1 000 PLN al mese per un figlio. L'importo degli alimenti non è soggetto a indicizzazione automatica in ragione dell'età del figlio o del livello d'inflazione.
La persona indicata come debitore in un titolo esecutivo è tenuta a versare gli alimenti. Di norma, gli alimenti concessi in Polonia sono pagabili in zloty polacchi al rappresentante legale del minore (in contanti o mediante bonifico bancario) a cadenza mensile, generalmente entro il 10 del mese. Le sentenze prevedono, in caso di ritardo nel pagamento, l'applicazione degli interessi di legge (al tasso del 13% l'anno dal 2008) sull'importo ancora dovuto (cfr. informazioni fornite dalla Polonia sugli interessi legali).
Di norma, un'obbligazione alimentare grava quindi soltanto sulla persona chiamata a versare gli alimenti. Se tale persona non li versa spontaneamente, l'avente diritto può chiedere l'avvio di una procedura esecutiva all'autorità competente per le esecuzioni (di norma l'ufficiale giudiziario). L'esecuzione può anche essere avviata d'ufficio su richiesta dell'organo giurisdizionale di primo grado che ha pronunciato la decisione con cui è stato fissato l'importo degli alimenti. L'avente diritto agli alimenti può anche presentare il titolo esecutivo al datore di lavoro del debitore o all'ente che gli eroga la pensione e chiedere che il relativo ammontare sia detratto dall'importo pagato al debitore. Tale richiesta è vincolante per l'organismo pagatore.
Le esecuzioni sul patrimonio immobiliare del debitore necessitano di una richiesta separata.
Se l'obbligato non adempie spontaneamente alle obbligazioni alimentari, è possibile ricorrere all'esecuzione forzata (cfr. punto 9).
Inoltre, a norma dell'articolo 209 del codice penale (Gazzetta ufficiale 1997, n. 88, voce 553), il persistente omesso pagamento degli alimenti è un reato punibile con una sanzione pecuniaria, con provvedimenti non detentivi o con la pena detentiva sino a due anni. Tale reato viene perseguito su richiesta della vittima, di un istituto di previdenza o di un organo responsabile dell'azione nei confronti di un debitore di alimenti. Se alla vittima sono state concesse adeguate prestazioni familiari o rendite esigibili, in caso di mancata esecuzione per ottenere il pagamento degli alimenti, il procedimento giudiziario viene promosso d'ufficio.
L'articolo 5, comma 3b, punti 2 e 5, della legge del 7 settembre 2007 sull'assistenza alle persone aventi diritto agli alimenti (Gazzetta ufficiale del 2007, n. 192, voce 1378) stabilisce che l'autorità può presentare domanda di sospensione della patente di guida del debitore.
Se l'esecuzione risulta infruttuosa, l'ufficiale giudiziario può chiedere che il debitore sia inserito nell'elenco dei debitori insolventi.
A norma dell'articolo 1083, secondo comma, del codice di procedura civile, i pagamenti arretrati a titolo di alimenti possono essere recuperati integralmente mediante pignoramento dei conti bancari.
In base all'articolo 833, primo comma, del codice di procedura civile, le retribuzioni per lavoro dipendente sono assoggettabili a esecuzione nella misura specificata nel codice del lavoro. Di norma può essere pignorato il 60% dello stipendio. Possono essere inoltre pignorati, sino ai tre quinti, gli importi concessi dalla tesoreria dello Stato per particolari finalità, in particolare sovvenzioni e misure di sostegno (articolo 831, primo e secondo comma, del codice di procedura civile).
Inoltre, conformemente all'articolo 829 del codice di procedura civile, non possono essere assoggettati ad azione esecutiva:
Il ministro della Giustizia, in consultazione con il ministro dell'Agricoltura e quello delle Finanze, specificherà, mediante un'ordinanza, quali oggetti appartenenti a un agricoltore non sono assoggettabili ad esecuzione (articolo 830).
L'articolo 831 del codice di procedura civile stabilisce, in particolare, che le prestazioni di assistenza sociale ai sensi della legge del 12 marzo 2004 sull'assistenza sociale (Gazzetta ufficiale del 2013, voce 182, come modificata) e i crediti vantati dal debitore nei confronti del bilancio dello Stato o del Narodowy Fundusz Zdrowia (fondo sanitario nazionale), per l'erogazione di assistenza sanitaria ai sensi della legge del 27 agosto 2004 sulle prestazioni sanitarie finanziate dai fondi pubblici (Gazzetta ufficiale del 2008, n. 164, voce 1027, come modificata) prima della loro erogazione, sono escluse da esecuzione sino al 75 % di ciascun pagamento, a meno che non si tratti di crediti dei dipendenti o dei fornitori di servizi del debitore di cui all'articolo 5, quarantunesimo comma, lettere a) e b), della legge del 27 agosto 2004 sulle prestazioni sanitarie finanziate dai fondi pubblici.
L'articolo 137, primo comma, della legge in materia di famiglia e tutela stabilisce che i crediti alimentari sono soggetti a un termine di prescrizione di tre anni.
L'articolo 121, primo comma, del codice civile stabilisce che il termine di prescrizione non inizia a decorrere e, se ha iniziato a decorrere, si sospende rispetto ai diritti dei figli nei confronti dei genitori fintantoché questi ultimi esercitano su di loro la potestà genitoriale.
Se il debitore contesta la validità delle obbligazioni alimentari nei confronti del figlio maggiorenne, l'ufficiale giudiziario può chiedere al ricorrente di fornire un certificato attestante il suo status di studente, il fatto che non dispone di entrate o che si sta sottoponendo a trattamenti medici e che, pertanto, necessita ancora del sostegno economico del debitore.
Come indicato al punto 4, una richiesta di alimenti può essere presentata in nome dell'avente diritto, in particolare, dai responsabili dei centri per l'assistenza sociale e di determinate organizzazioni sociali, dai rappresentanti delle autorità del governo locale responsabili per l'assistenza sociale e, in alcuni casi, dal pubblico ministero. I suddetti organismi assistono inoltre il creditore nella partecipazione ai procedimenti già in corso. La loro funzione è allora quella di sostenere l'avente diritto agli alimenti nei procedimenti giudiziali.
I tribunali regionali supportano gli aventi diritto agli alimenti nel presentare le richieste volte al loro recupero all'estero.
La legge del 7 settembre 2007 sull'assistenza agli aventi diritto agli alimenti (Gazzetta ufficiale del 2009, n. 1, voce 7, come modificata) fissa le norme per l'assistenza statale a favore degli aventi diritto agli alimenti nei casi in cui l'azione esecutiva risulti infruttuosa.
È possibile accedere alle prestazioni dal fondo per gli alimenti solo se il reddito familiare pro capite non eccede i 725 PLN (circa 170 EUR) al mese. A decorrere dal 1° luglio 2019 tale importo diventerà 800 PLN (articolo 9, secondo comma, di detta legge). La domanda è presentata all'ufficio comunale o cittadino competente per il luogo di residenza dell'avente diritto.
Tali prestazioni non sono però erogate se l'avente diritto a un anticipo sugli alimenti vive presso un'istituzione che gli fornisce il mantenimento completo (ad esempio, un centro di assistenza sociale, una struttura rieducativa, un centro di detenzione minorile o una struttura per la custodia cautelare) o presso una famiglia affidataria, se è coniugato o se ha un figlio ed ha diritto alle prestazioni familiari.
La legge menzionata si applica soltanto se l'avente diritto agli alimenti risiede in Polonia nel periodo per il quale gli acconti sono versati.
Ulteriori informazioni sono disponibili all'indirizzo http://www.mpips.gov.pl/wsparcie-dla-rodzin-z-dziecmi/fundusz-alimentacyjny/swiadczenia-z-funduszu-alimentacyjnego/.
Se il debitore risiede all'estero e l'avente diritto agli alimenti risiede in Polonia, il tribunale regionale competente per il luogo di residenza di quest'ultimo lo aiuta a presentare una richiesta di alimenti. Tale assistenza consiste nel fornirgli tutte le informazioni e l'assistenza necessaria al fine di completare la documentazione richiesta e nel controllare la correttezza formale della domanda.
Sì.
La parte A della domanda proposta ai sensi del regolamento (CE) n. 4/2009 del Consiglio, del 18 dicembre 2008, relativo alla competenza, alla legge applicabile, al riconoscimento e all'esecuzione delle decisioni e alla cooperazione in materia di obbligazioni alimentari, è compilata dal tribunale regionale.
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24 2697220 24 2697220 24 2697364 |
24 2625253 |
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ul. Konarskiego 6 37-700 Przemyśl |
16 6761336 |
16 6761353 |
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ul. Marszałka J. Piłsudskiego 10 26-600 Radom |
48 3680288 |
48 3680287 |
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pl. Śreniawitów 3 35-959 Rzeszów |
17 8756394 |
17 8756349 |
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ul. Sądowa 2 08-110 Siedlce |
25 6407846 |
25 6407812 |
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al. Zwycięstwa 1 98-200 Sieradz |
43 8266650 43 8266607 43 8271287 |
43 8271014 |
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ul. Zamenhofa 7 76-200 Słupsk |
59 8469422 59 8469424 |
59 8469424 |
rzecznik.prasowy@slupsk.so.gov.pl |
Tribunale regionale di Suwałki |
ul. Waryńskiego 45 16-400 Suwałki |
87 5631213 |
87 5631303 |
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ul. Kaszubska 42 70-952 Stettino |
91 4830147 91 4830170 91 4830170 |
91 4830170 91 4830170 91 4830170 |
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pl. Grunwaldzki 14 58-100 Świdnica |
74 8518 287 |
71 8518270 |
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ul. Sienkiewicza 27 39-400 Tarnobrzeg |
15 8234880+425 |
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ul. J. Dąbrowskiego 27 33-100 Tarnów |
14 6887409 |
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ul. Piekary 51 87-100 Toruń |
56 6105609 |
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al. Solidarności 127 00-951 Varsavia |
22 440 11 54 |
22 6544411 |
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al. Solidarności 127 00-951 Varsavia |
22 4404040 |
22 4401066 |
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Tribunale regionale di Włocławek |
ul. Wojska Polskiego 22 87-800 Włocławek |
54 4120353 |
54 4118575 |
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Tribunale regionale di Breslavia |
ul. Sądowa 1 50-950 Breslavia |
71 3704391 |
71 3704391 |
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Tribunale regionale di Zamość |
ul. Akademicka 1 22-400 Zamość |
84 6382970 84 6393 359 |
84 6382970 84 6393359 |
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Tribunale regionale di Zielona Góra |
pl. Słowiański 1 65-958 Zielona Góra |
68 3220221 |
68 3220193 |
L'articolo 55 del regolamento (CE) n. 4/2009 del Consiglio, del 18 dicembre 2008, relativo alla competenza, alla legge applicabile, al riconoscimento e all'esecuzione delle decisioni e alla cooperazione in materia di obbligazioni alimentari non richiede che la richiesta sia proposta mediante l'autorità centrale dello Stato in cui il richiedente risiede. Le richieste possono essere inviate direttamente all'organo giurisdizionale polacco competente (sono così soddisfatti i requisiti formali stabiliti nei capi IV e VI del regolamento e nel codice di procedura civile).
Dettagli in merito agli organi di trasmissione sono reperibili al seguente indirizzo:
http://bip.ms.gov.pl/pl/ministerstwo/wspolpraca-miedzynarodowa/alimenty/.
Gli organi di trasmissione dei paesi stranieri, indicati nelle dichiarazioni allegate al regolamento, forniscono all'avente diritto agli alimenti tutte le informazioni necessarie per aiutarlo a completare i documenti richiesti, controllano che la domanda sia formalmente corretta e la inoltrano all'estero.
Se l'organo giurisdizionale ha riconosciuto gli alimenti e la causa rientra nell'ambito di applicazione del regolamento (CE) n. 4/2009, il creditore residente all'estero può ricorrere alla procedura prevista in tale regolamento e rivolgersi al competente organo di trasmissione del paese in cui egli risiede o presentare una domanda di accertamento dell'esecutività di una sentenza straniera all'organo giurisdizionale competente (cfr. punto 5). Le domande di esecuzione sono presentate all'ufficio di qualsiasi ufficiale giudiziario.
Se la Polonia e il paese in cui il creditore risiede sono firmatari di una convenzione o di un accordo bilaterale sul riconoscimento e l'esecuzione delle sentenze in materia di alimenti, tale assistenza è fornita nella misura prevista nell'accordo considerato. Di norma, gli accordi bilaterali prevedono che la domanda possa essere presentata a un organo giurisdizionale polacco direttamente oppure attraverso un organo giurisdizionale straniero che ha pronunciato la sentenza. In quest'ultimo caso, la domanda è trasmessa attraverso le autorità centrali, solitamente il ministero della Giustizia o le autorità che ricadono nella convenzione di New York:
http://treaties.un.org/doc/Publication/MTDSG/Volume%20II/Chapter%20XX/XX-1.en.pdf.
Dettagli sugli organi giurisdizionali sono reperibili alla pagina:
http://bip.ms.gov.pl/pl/rejestry-i-ewidencje/lista-sadow-powszechnych/
Dettagli sugli ufficiali giudiziari sono reperibili invece alla pagina: https://www.komornik.pl/
Sì, dal 18 giugno 2011.
Non applicabile.
Le disposizioni applicabili in Polonia sono quelle della legge del 17 dicembre 2004 sul diritto all'assistenza nei procedimenti civili celebrati negli Stati membri dell'Unione europea (Gazzetta ufficiale del 2005, n. 10, voce 67, come modificata) e della direttiva 2003/8/CE del Consiglio, del 27 gennaio 2003, intesa a migliorare l'accesso alla giustizia nelle controversie transfrontaliere attraverso la definizione di norme minime comuni relative al patrocinio a spese dello Stato in tali controversie (GU L 26 del 31.1.2003, pag. 41), che integrano le disposizioni del codice di procedura civile e della legge sulle spese di giudizio nelle controversie di diritto civile. La parte che desidera ricevere una specifica forma di assistenza (ad esempio, la nomina di un avvocato, la traduzione di documenti, il rimborso delle spese di viaggio) deve informarne chiaramente l'organo giurisdizionale utilizzando il modulo UE disponibile a questo indirizzo: https://e-justice.europa.eu/content_legal_aid_forms-157-it.do.
La legge che modifica il codice di procedura civile e altri atti (legge del 28 aprile 2011 che modifica il codice di procedura civile, la legge sul diritto all'assistenza nei procedimenti civili celebrati negli Stati membri dell'Unione europea e sul diritto all'assistenza in vista di una risoluzione amichevole di una controversia prima dell'avvio di un procedimento giudiziario in sede civile e la legge sull'assistenza alle persone aventi diritto agli alimenti – Gazzetta ufficiale del 2011, n. 129, voce 735), ai sensi della quale l'autorità centrale polacca può ordinare all'autorità competente per il debitore di effettuare delle indagini in materia di obbligazioni alimentari, è stata adottata il 28 aprile 2011.
Se il debitore o la parte non possono essere localizzati, il ministero della Giustizia consulta i registri e i casellari centrali e locali (e può consultare la banca dati PESEL.SAD) per stabilire quale organo giurisdizionale o quale ufficiale giudiziario sia competente o per rispondere a una richiesta di misure specifiche. Attualmente, non sono previste modifiche alla base normativa né al finanziamento e al personale dell'autorità centrale nell'ottica di garantire il funzionamento delle attività descritte nell'articolo 51.
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