

Per obbligo alimentare s'intende l'obbligo a carico di un membro della famiglia di fornire i mezzi di sostentamento a un altro membro della famiglia. Si tratta di un obbligo ex lege, ossia generalmente applicabile in forza di legge nel rispetto di determinati criteri, piuttosto che in virtù di un accordo tra le parti. È un obbligo personale e si estingue con la morte dell'avente diritto.
Una persona può ottenere crediti alimentari se è inabile al lavoro e priva dei mezzi di sostentamento.
Gli aventi diritto possono chiedere gli assegni alimentari alle seguenti persone e nel seguente ordine: il coniuge o l'ex coniuge, i figli, i genitori, i nipoti e i pronipoti, i fratelli e le sorelle, i nonni e i parenti in linea ascendente. Se il primo obbligato non è in grado di corrispondere gli alimenti, questi vengono corrisposti dalla seconda persona obbligata.
Quando un soggetto è obbligato a versare gli alimenti a più persone, i beneficiari ricevono gli alimenti in quest'ordine (escludendo i soggetti successivi in elenco): figli, coniuge o ex coniuge, genitori, nipoti e pronipoti, fratelli e sorelle, nonni e altri familiari in linea ascendente.
In caso di divorzio, un coniuge ha diritto agli alimenti solo se esente da colpa.
I genitori devono provvedere al sostentamento dei figli minori fino al compimento dei 18 anni di età, anche qualora siano in grado di lavorare e possiedano propri mezzi di sostentamento. Nel caso di figli che abbiano più di 18 anni, i genitori sono tenuti a versare gli assegni di mantenimento se questi non sono in grado di mantenersi con i propri redditi o con il proprio patrimonio, qualora studino regolarmente presso un istituto d'istruzione secondaria (fino a 20 anni) o presso una scuola superiore di formazione o un'università (fino a 25 anni), ma solo se il pagamento di tali assegni non crea particolari difficoltà per i genitori.
Gli alimenti sono dovuti a un adulto solo nel caso in cui non sia in grado di lavorare e sia privo dei mezzi di sostentamento.
Gli alimenti sono dovuti all'ex coniuge per un periodo massimo di tre anni a decorrere dallo scioglimento del matrimonio, tranne nel caso in cui le parti convengano un periodo più lungo; l'obbligo di versare gli alimenti cessa se il coniuge beneficiario si risposa. Il giudice può prorogare il termine se il beneficiario degli alimenti si trova in una situazione particolarmente difficile e se il debitore può versarli senza alcuna difficoltà.
Chiunque può richiedere gli alimenti non solo per il futuro, bensì anche retroattivamente, per un periodo non superiore a un anno prima dell'introduzione della domanda.
La domanda per ottenere gli alimenti deve essere presentata al giudice, a prescindere dalla natura e dall'importo degli stessi, dalla persona che li rivendica e dalla persona cui si chiede di versarli. L'organo giurisdizionale competente è il tribunale distrettuale (rayonen sad). Il distretto geografico competente è quello del luogo di residenza dell'attore ovvero del convenuto, a scelta dell'attore. Il procedimento è disciplinato dal codice di procedura civile. Le domande di alimenti individuali sono esaminate secondo le procedure accelerate, ossia termini abbreviati.
La domanda di crediti alimentari a favore di un minore è presentata dal genitore affidatario o dal tutore.
I minori di età compresa tra i 14 e i 18 anni possono presentare personalmente la richiesta di alimenti con la conoscenza e il consenso del genitore affidatario o del tutore.
Gli organi giurisdizionali aventi competenza internazionale sono determinati a norma delle disposizioni del codice di diritto privato internazionale, dei trattati internazionali bilaterali o del regolamento (CE) n. 4/2009 del Consiglio relativo alla competenza, alla legge applicabile, al riconoscimento e all'esecuzione delle decisioni e alla cooperazione in materia di obbligazioni alimentari, ove applicabile.
In virtù del codice di diritto internazionale privato, qualora una domanda di prestazioni alimentari sia presentata nell'ambito di una causa di divorzio, ossia in quanto parte della domanda di divorzio, i giudici bulgari sono competenti a pronunciarsi sulla domanda di alimenti e sulle domande in materia matrimoniale se uno dei coniugi è cittadino bulgaro o se risiede abitualmente in Bulgaria. Le cause riguardanti le obbligazioni alimentari a favore di un ex coniuge sono trattate dai giudici competenti a esaminare le domande di divorzio. Gli organi giurisdizionali bulgari sono competenti per le controversie in materia di alimenti quando il convenuto ha residenza abituale nella Repubblica di Bulgaria e quando l'attore è cittadino bulgaro oppure ha residenza abituale nella Repubblica di Bulgaria.
Nei suddetti casi è applicabile la legge bulgara, come indicato infra, nelle risposte alle domande 18, 19 e 20.
Una volta accertata la competenza internazionale dell'organo giurisdizionale bulgaro, è competente il tribunale distrettuale (rayonen sad). Il distretto geografico competente è quello del luogo di residenza dell'attore ovvero del convenuto, a scelta dell'attore.
La domanda per ottenere gli alimenti deve essere rivolta al giudice, a prescindere dalla natura e dall'importo degli stessi, dalla persona che li rivendica e dalla persona cui si chiede di versarli. Non è obbligatorio essere rappresentati da un avvocato.
La parte ricorrente in una causa in materia di obbligazioni alimentari è esentata dal pagamento delle tasse statali. Quando accoglie la domanda di prestazioni alimentari, il giudice ordina al convenuto di pagare le tasse statali e le spese processuali sostenute dalla parte ricorrente.
Le tasse statali sono dovute unicamente per le controversie in cui l'attore è il debitore degli alimenti e la sua domanda verte su una riduzione dell'importo dell'assegno alimentare.
Nelle controversie in materia di alimenti non è necessario farsi rappresentare da un avvocato.
Le parti in causa possono ottenere il patrocinio a spese dello Stato alle condizioni abituali per la concessione di tale ausilio, stabilite dalla legge sul gratuito patrocinio.
L'importo dell'assegno alimentare è calcolato in base ai bisogni del beneficiario e alle possibilità economiche dell'obbligato. L'importo minimo dell'assegno corrisposto da un genitore ai figli minorenni equivale a un quarto del salario minimo fissato dal Consiglio dei ministri (nel 2019 l'importo minimo dell'assegno corrisposto per un minore è pari a 140 BGN). L'importo dell'assegno è determinato dal giudice in base alle esigenze dei figli e ai mezzi finanziari dei genitori.
L'organo giurisdizionale, su domanda del genitore, può fissare alimenti di importo superiore all'importo stabilito per coprire bisogni eccezionali del minore, fino a un importo che consenta all'altro genitore di versare gli alimenti senza alcuna difficoltà. Su richiesta di una parte, il provvedimento giudiziale che determina l'importo dell'obbligazione alimentare può essere modificato o revocato se si produce un cambiamento delle circostanze. La modifica può essere effettuata anche per via giudiziaria.
L'assegno è versato mensilmente. Gli interessi legali sono dovuti in caso di ritardo nel pagamento.
Gli alimenti sono corrisposti personalmente al beneficiario. Nel caso di minori di età compresa tra i 14 e i 18 anni, l'assegno è versato direttamente ai beneficiari ma con la conoscenza e il consenso del genitore affidatario.
Gli alimenti destinati ai minori di 14 anni sono corrisposti al beneficiario attraverso il genitore affidatario o il tutore.
L'assegno è versato mensilmente. Gli interessi legali sono dovuti in caso di ritardo nel pagamento.
Le decisioni giudiziarie definitive costituiscono titolo esecutivo alle condizioni e secondo le procedure stabilite dal codice di procedura civile.
Il mancato versamento degli alimenti configura altresì il reato di cui all'articolo 183 del codice penale.
L'esecuzione forzata è realizzata da un ufficiale giudiziario pubblico o privato a scelta del creditore.
Gli ufficiali giudiziari lavorano per il servizio incaricato dell'esecuzione presso il tribunale distrettuale (rayonen sad) e la loro area d'intervento coincide con la zona geografica di competenza del tribunale.
Gli ufficiali giudiziari privati operano nell'area geografica di competenza del tribunale provinciale (okrazhen sad).
In virtù dell'articolo 149 del codice della famiglia, gli alimenti possono essere chiesti retroattivamente per un periodo non superiore a un anno prima dell'introduzione della domanda. Una volta concessa e l'importo fissato mediante decisione giudiziaria, l'obbligazione alimentare cessa conformemente alle regole generali applicabili alla prescrizione (articoli 110 e 120 della legge sulle obbligazioni e i contratti).
V. la sezione Esecuzione delle decisioni giudiziarie.
La legge sulla tutela dei minori prevede una serie di misure di protezione, compresa quella di informare regolarmente i figli e i genitori dei loro diritti e obblighi e di garantire la prestazione del patrocinio a spese dello Stato. Ai sensi dell'articolo 15 della legge sulla tutela dei minori, i bambini hanno diritto al patrocinio a spese dello Stato e alla presentazione di un atto introduttivo nell'ambito di tutti i procedimenti che incidono sui loro diritti o interessi. Il patrocinio a spese dello Stato è prestato dall'Ufficio nazionale per il gratuito patrocinio.
La legge sulla professione forense permette espressamente a un avvocato bulgaro o dell'Unione europea di prestare gratuitamente i propri servizi di assistenza e consulenza legale alle persone aventi diritto agli alimenti. In tale caso, se la controparte è obbligata a pagare le spese del procedimento, l'avvocato bulgaro o dell'Unione europea ha diritto a un compenso, il cui importo è determinato dal giudice.
Una volta accertato nella procedura di esecuzione che il debitore non ha reddito né risorse proprie, gli alimenti stabiliti sono versati dallo Stato per conto proprio, nelle condizioni e secondo le procedure definite da un'ordinanza del Consiglio dei ministri. In tal caso l'importo degli alimenti versati dallo Stato è fissato nella sentenza ma non può superare l'importo massimo fissato annualmente dalla legge relativa al bilancio dello Stato della Repubblica di Bulgaria.
Ai sensi della procedura di assistenza sociale, lo Stato si prende cura delle persone bisognose quando nessuno è obbligato per legge o è in grado di provvedere al loro sostentamento.
Sì, secondo le procedure stabilite dal regolamento (CE) n. 4/2009 del Consiglio relativo alla competenza, alla legge applicabile, al riconoscimento e all'esecuzione delle decisioni e alla cooperazione in materia di obbligazioni alimentari. La Repubblica di Bulgaria è anche parte di una serie di trattati internazionali sull'assistenza giudiziaria stipulati con paesi tra i quali figurano anche Stati che non sono membri dell'Unione europea. Il ministero della Giustizia è l'autorità centrale ai sensi del sistema istituito da tali trattati e, in quanto tale, fornisce assistenza in relazione alle domande inoltrate dal pubblico.
Il ministero della Giustizia è l'autorità centrale in questo campo e può essere contattato al seguente indirizzo:
Ministero della Giustizia
ul. Slavyanska, 1
1040 Sofia
Bulgaria
tel. (+359 2) 92 37 555
fax (+359 2) 987 0098
Persona di contatto:
Е_Gyurova@justice.government.bg
M_Parvanova@justice.government.bg
Sì, secondo le procedure stabilite dal regolamento (CE) n. 4/2009 del Consiglio relativo alla competenza, alla legge applicabile, al riconoscimento e all'esecuzione delle decisioni e alla cooperazione in materia di obbligazioni alimentari. Se il richiedente si trova in un paese con cui la Repubblica di Bulgaria ha concluso un trattato sull'assistenza giudiziaria, l'interessato può ottenere assistenza dal ministero della Giustizia, quale autorità centrale ai sensi del trattato.
Nell'ambito della procedura stabilita dal regolamento (CE) n. 4/2009 del Consiglio relativo alla competenza, alla legge applicabile, al riconoscimento e all'esecuzione delle decisioni e alla cooperazione in materia di obbligazioni alimentari ovvero della procedura prevista dal pertinente trattato sull'assistenza giudiziaria.
V. sopra per i dati di contatto del ministero della Giustizia in qualità di autorità centrale.
Sì, la Repubblica di Bulgaria è vincolata dal Protocollo dell'Aia del 2007.
V. la risposta data al punto precedente.
Le norme applicabili al riguardo sono le disposizioni del regolamento (CE) n. 4/2009 del Consiglio relativo alla competenza, alla legge applicabile, al riconoscimento e all'esecuzione delle decisioni e alla cooperazione in materia di obbligazioni alimentari e gli articoli da 627 bis a 627 quater del codice di procedura civile (in vigore dal 18 giugno 2011).
Quando una decisione è resa in uno Stato membro vincolato dal Protocollo dell'Aia del 2007, la domanda di esecuzione della decisione introdotta sulla base dei documenti indicati all'articolo 20 del regolamento (CE) n. 4/2009 del Consiglio è inoltrata al tribunale provinciale del domicilio permanente del debitore o al tribunale competente per il luogo di esecuzione dell'obbligazione. La decisione di rifiuto o di sospensione dell'esecuzione ai sensi dell'articolo 21 del regolamento CE n. 4/2009 del Consiglio è emessa dal tribunale provinciale.
Una domanda volta ad ottenere una dichiarazione di esecutività di una decisione o di un altro atto emanati in uno Stato membro dell'Unione europea non vincolato dal Protocollo dell'Aia del 2007 è presentata al tribunale provinciale del domicilio permanente del debitore o al tribunale competente per il luogo di esecuzione dell'obbligazione. Non è necessario presentare una copia della domanda ai fini della notificazione al debitore. Il giudice esamina la domanda in camera di consiglio. Nell'ordinanza che accoglie la domanda, il giudice fissa i termini per proporre appello ai sensi dell'articolo 32, paragrafo 5, del regolamento (CE) n. 4/2009 del Consiglio. Non è possibile dare esecuzione provvisoria all'ordinanza che accoglie la domanda. In tale ordinanza, il giudice dispone altresì l'adozione dei provvedimenti provvisori o cautelari richiesti. L'ordinanza ha forza di sentenza pronunciata in un procedimento d'impugnazione. L'ordinanza è impugnabile alla Corte d'appello di Sofia alle condizioni e secondo le procedure di cui all'articolo 32 del regolamento (CE) n. 4/2009. La decisione della Corte d'appello di Sofia è impugnabile unicamente per motivi di diritto dinanzi alla Corte suprema di cassazione.
Sono state apportate modifiche alla dimensione e alla struttura dell'organico della Direzione per la protezione giuridica internazionale dei minori e per le adozioni internazionali, i cui compiti includono l'esecuzione delle attività attribuite al ministero della Giustizia in qualità di autorità centrale ai sensi del regolamento (CE) n. 4/2009 del Consiglio relativo alla competenza, alla legge applicabile, al riconoscimento e all'esecuzione delle decisioni e alla cooperazione in materia di obbligazioni alimentari. A tale Direzione sono state attribuite competenze per interagire con la Direzione generale dell'anagrafe civile e dei servizi amministrativi (GRAO) del ministero per lo Sviluppo regionale e i lavori pubblici, con l'Agenzia nazionale delle entrate e l'Ufficio nazionale per il gratuito patrocinio ai fini della trattazione delle domande di alimenti provenienti dagli Stati membri dell'Unione europea, ai sensi del regolamento (CE) n. 4/2009 del Consiglio.
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