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Divorzio e separazione legale

Paesi Bassi
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European Judicial Network
Rete giudiziaria europea (in materia civile e commerciale)

1 Quali sono le condizioni per ottenere il divorzio?

L'istanza di divorzio può essere presentata da uno dei coniugi (domanda unilaterale) o da entrambi i coniugi (domanda congiunta); la procedura applicabile è la stessa (v. domanda 11).

In entrambi i casi, durante il procedimento le parti devono essere rappresentate da un avvocato. L'istanza di divorzio è esaminata dal tribunale distrettuale (rechtbank) del luogo in cui risiede il ricorrente o uno dei ricorrenti. Il divorzio può essere chiesto in qualsiasi momento dopo la conclusione del matrimonio; non occorre essere stati sposati per un determinato periodo di tempo. Il divorzio produce effetti a decorrere dalla trascrizione della decisione giudiziaria nel registro dello stato civile (burgerlijke stand). La trascrizione può avere luogo solo dopo che la decisione è divenuta inoppugnabile (ossia dopo il suo "passaggio in giudicato"). Il divorzio deve essere trascritto entro sei mesi dal passaggio in giudicato della decisione; in mancanza, quest'ultima perde effetto e la trascrizione non può più avere luogo. Se il matrimonio è stato celebrato all'estero e l'atto di matrimonio straniero non è stato registrato allo stato civile olandese, la decisione olandese di divorzio deve essere trascritta nello speciale registro dello stato civile dell'Aia.

2 Quali sono le cause del divorzio?

Il diritto olandese prevede, quale unica causa del divorzio, il deterioramento irreversibile del rapporto coniugale. Tale causa può essere addotta quando la prosecuzione della convivenza matrimoniale sia divenuta intollerabile e non sussista alcuna prospettiva di ristabilire relazioni coniugali corrette. In caso di istanza unilaterale, il coniuge richiedente deve invocare tale deterioramento irreversibile del matrimonio e dimostrarlo, se l'altro coniuge lo nega. Spetta al giudice stabilire se ricorra effettivamente la causa addotta. In caso di istanza congiunta, la decisione di divorzio viene adottata in base alla presunzione che entrambi i coniugi considerano il loro matrimonio irreversibilmente deteriorato.

3 Quali sono gli effetti giuridici di un divorzio per quanto riguarda:

3.1 i rapporti personali tra coniugi (ad esempio, il cognome)?

Il divorzio può avere conseguenze sull'uso del cognome dell'ex-coniuge. Una volta che il divorzio sia divenuto definitivo, è possibile risposarsi o costituire un'unione civile.

3.2 la divisione dei beni dei coniugi?

Regime legale (comunione dei beni)

Nei Paesi Bassi vige un regime piuttosto particolare per quanto riguarda i redditi e i beni durante il matrimonio. Il regime ordinario, previsto dalla legge, è la comunione dei beni (algehele gemeenschap van goederen). In linea di massima, rientrano nel regime di comunione tutti i beni dei coniugi, acquisiti sia durante il matrimonio che prima di esso. I beni dei coniugi si confondono in un unico patrimonio. In questo stesso regime rientrano in via di principio anche tutti i debiti, risalenti sia al periodo del matrimonio che a prima di esso, indipendentemente da quale dei coniugi li abbia contratti. Ogni creditore dei coniugi può rivalersi sull'intero patrimonio comune. La comunione dei beni cessa con il divorzio, vale a dire nel momento in cui la decisione di divorzio viene trascritta nei registri dello stato civile. I beni dei coniugi non sono più confusi in un unico patrimonio e devono essere ripartiti. Deve essere stabilito quali beni del patrimonio comune spettino a ciascun coniuge. Di norma, ad ogni coniuge spetta la metà. I coniugi possono tuttavia optare per soluzioni diverse e convenire altre modalità in una convenzione di divorzio (echtscheidingsconvenant) o al momento della divisione dei beni (verdeling).

Convenzioni matrimoniali

I coniugi possono scegliere un sistema diverso da quello previsto per legge concludendo una convenzione prima del matrimonio o (raramente) dopo di esso. Tale convenzione stabilisce anche le modalità di divisione dei beni in caso di divorzio.

3.3 i figli minori dei coniugi?

Potestà genitoriale

Dopo il divorzio, i genitori continuano ad esercitare congiuntamente la potestà sui figli, se tale era la situazione durante il matrimonio. Solo in situazioni eccezionali può essere chiesto al giudice di affidare la potestà a uno solo di essi. Tale richiesta può essere presentata da entrambi i genitori o da uno solo. Il genitore che non ha la potestà ha il diritto di vedere il figlio. Entrambi i genitori o uno di essi possono chiedere al giudice di stabilire le modalità di esercizio dei diritti di visita.

Obblighi alimentari

Se i genitori, dopo il divorzio, continuano a esercitare insieme la potestà, devono accordarsi sulle modalità di ripartizione delle spese di mantenimento dei figli. Possono anche chiedere al giudice di formalizzare il loro accordo. Se non riescono ad accordarsi, il giudice può stabilire una somma da versare a titolo di alimenti. Se la potestà viene affidata a uno solo dei genitori, il giudice, su richiesta, può accertare in quale misura l'altro genitore debba contribuire alle spese ordinarie per i figli. Di norma, i genitori provvedono da soli a tali pagamenti. Per ulteriori informazioni sull'argomento si prega di consultare il sito Internet dell'Ufficio nazionale per la riscossione degli assegni alimentari (Landelijk Bureau Inning Onderhoudsbijdragen) (http://www.lbio.nl/).

3.4 l’obbligo alimentare nei confronti dell’altro coniuge?

L'obbligo dei coniugi di provvedere al reciproco mantenimento continua a valere anche dopo lo scioglimento del matrimonio. Qualora uno degli ex-coniugi non disponga di redditi sufficienti per il proprio sostentamento e non ci si possa ragionevolmente attendere che li otterrà in futuro, può chiedere al giudice di imporre all'altro ex coniuge, nella sentenza di divorzio o in una decisione successiva, di corrispondergli un assegno alimentare. Per determinare l'entità di tale assegno, il giudice tiene conto delle esigenze dell'uno e delle risorse economiche dell'altro. Possono essere presi in considerazione anche fattori non economici, come la durata del matrimonio o della convivenza. Se il giudice non fissa un termine di durata dell'obbligazione alimentare, questa si estingue dopo dodici anni. Qualora il coniuge che ha chiesto gli alimenti versi in una situazione economica particolarmente difficile, può chiedere al giudice una proroga. In linea di principio, se il matrimonio ha avuto breve durata (meno di cinque anni) e i coniugi non hanno avuto figli, l'obbligazione alimentare non può avere una durata superiore a quella del matrimonio stesso. Se i coniugi o ex-coniugi si sono accordati sull'assegno alimentare, possono integrare tale accordo nella convenzione di divorzio.

4 Cosa significa "separazione legale" in termini pratici?

La separazione legale (scheiding van tafel en bed) è uno strumento giuridico per mezzo del quale i coniugi cessano la convivenza senza sciogliere il matrimonio. Possono ricorrere alla separazione legale i coniugi che intendano separarsi e regolarne le conseguenze giuridiche, ma anche i coniugi che non vogliano sciogliere il matrimonio, ad esempio per motivi religiosi o economici. La separazione legale implica la possibilità di una riconciliazione, ma può anche costituire una fase intermedia verso lo scioglimento del matrimonio. La separazione legale produce effetti a decorrere dalla trascrizione della decisione giudiziaria nel registro dei regimi patrimoniali. Come nel caso del divorzio, la trascrizione deve essere effettuata entro sei mesi.

5 Quali sono le condizioni per la separazione legale?

L'unico motivo per la separazione legale è il deterioramento irreversibile del rapporto coniugale.

6 Quali sono gli effetti giuridici della separazione legale?

La separazione legale produce gli stessi effetti del divorzio quanto a rapporti patrimoniali, potestà sui figli (diritti di visita), obblighi alimentari e pensioni. Il matrimonio continua ad esistere. La legge prevede che i coniugi legalmente separati non ereditano reciprocamente. Se, dopo la separazione legale, i coniugi intendono separarsi in via definitiva, possono presentare istanza di divorzio. Il coniuge legalmente separato può convivere con un nuovo partner e costruirsi una nuova vita, ma non risposarsi né costituire un'unione civile.

Se, dopo la separazione legale, viene presentata un'istanza di divorzio unilaterale, si applicano alcune restrizioni. Le istanze unilaterali sono soggette a un periodo di sospensione di tre anni. In alcune circostanze, tale periodo può essere ridotto dal giudice a un anno. Il termine triennale decorre dalla data in cui è stata registrata la separazione legale. Il termine di sospensione non si applica se l'istanza di divorzio a seguito di separazione legale viene presentata congiuntamente da entrambi i coniugi. Lo scioglimento del matrimonio produce effetti a decorrere dalla trascrizione nei registri dello stato civile.

7 Cosa significa "annullamento del matrimonio" in termini pratici?

Il matrimonio può essere annullato solo con decisione dell'autorità giudiziaria. Il procedimento di annullamento si avvia mediante ricorso. Pertanto, il matrimonio contratto dalle parti non è mai automaticamente nullo e continua a produrre effetti fino all'annullamento. La legge stabilisce i motivi di annullamento e i soggetti legittimati alla presentazione del ricorso.

8 Quali sono le cause di annullamento del matrimonio?

La legge prevede i seguenti motivi di annullamento:

  • impedimenti ostativi al matrimonio (requisiti in materia di età minima, autorizzazione al matrimonio di un minorenne, bigamia, parentela);
  • minaccia o errore;
  • matrimonio fittizio;
  • disturbi mentali di uno dei coniugi;
  • incompetenza dell'ufficiale di stato civile; o
  • mancanza di testimoni.

9 Quali sono gli effetti giuridici dell’annullamento del matrimonio?

L'annullamento ha effetto retroattivo a decorrere dalla data del matrimonio. Ciò significa che, a seguito dell'annullamento da parte del tribunale, il matrimonio è considerato come mai esistito. In determinate circostanze viene fatta eccezione; in tali casi, l'annullamento ha le stesse conseguenze del divorzio. Ad esempio, i figli nati da un matrimonio dichiarato nullo continuano a essere legati da rapporti giuridici a entrambi i genitori. Un'altra eccezione riguarda il coniuge in buona fede, ossia quello che non era consapevole del fatto che il matrimonio non fosse valido. Si vedano anche le condizioni per l'annullamento del matrimonio, elencate alla risposta 8. Il coniuge in buona fede può ad esempio chiedere che l'altro coniuge gli versi gli alimenti.

10 Vi sono procedure alternative stragiudiziali per risolvere questioni relative al divorzio senza adire l’autorità giudiziaria?

Nei Paesi Bassi si ricorre spesso alla mediazione per questioni di divorzio. I coniugi tentano, con l'aiuto di un mediatore ed eventualmente dei loro avvocati, di giungere a un accordo sul divorzio e sulle relative conseguenze. Tali accordi vengono registrati per iscritto in una convenzione di divorzio (echtscheidingsconvenant) e possono vertere ad esempio sulla divisione dei beni, sugli obblighi alimentari nei confronti di un coniuge e sulle modalità di esercizio della potestà sui figli. Il giudice può integrare nella sua sentenza la convenzione conclusa in fase di mediazione.

Esiste un'Associazione degli avvocati per il diritto di famiglia e dei mediatori per il divorzio (Vereniging van Familierechtadvocaten en Scheidingsbemiddelaars), i cui membri sono specializzati in questioni relative al divorzio e agli alimenti. Sono inoltre specializzati nelle mediazioni ai fini di divorzio e in tutte le questioni connesse. Per ulteriori informazioni si prega di consultare http://www.vas-scheidingsbemiddeling.nl/.

11 A quale autorità va presentata una domanda di divorzio/separazione legale/annullamento di matrimonio? Quali sono le formalità da rispettare e i documenti da allegare alla domanda?

Istanza

La procedura di divorzio inizia sempre con un'istanza al tribunale (verzoekschrift), in cui devono figurare cognome, nome, residenza o domicilio dei coniugi e dei figli minorenni, se ve ne sono. Oltre all'istanza di divorzio può anche essere presentata una domanda per provvedimenti ad esso collegati (nevenvoorzieningen). Il giudice può adottare questo tipo di provvedimenti, tra l'altro, per quanto riguarda:

  • la potestà sui figli minorenni e i diritti di visita;
  • gli obblighi alimentari nei confronti dei figli o del coniuge;
  • la divisione del patrimonio comune o l'applicazione del regime concordato dai coniugi mediante una convenzione matrimoniale;
  • l'uso dell'abitazione coniugale, e
  • la trasmissione ereditaria della pensione.

La domanda deve essere presentata dall'avvocato (advocaat) dell'istante presso il tribunale distrettuale. Se l'istante vive nei Paesi Bassi, può presentare la domanda presso il tribunale della circoscrizione in cui abita. Se l'istante non vive nei Paesi Bassi, ma vi vive il coniuge, la domanda deve essere inviata al tribunale della circoscrizione in cui abita quest'ultimo. Se nessuno dei coniugi vive nei Paesi Bassi, la domanda deve essere inviata al tribunale distrettuale dell'Aia.

Quali documenti occorre presentare?

  • Estratti originali (non anteriori di tre mesi) dell'anagrafe per entrambi i coniugi, indicanti la nazionalità, lo stato civile e, nel caso in cui non abbiano la cittadinanza olandese, la data di ingresso nei Paesi Bassi. Se solo uno dei due coniugi ha la cittadinanza olandese, deve essere indicata anche la data di stabilimento nei Paesi Bassi.
  • Estratti originali (non anteriori di tre mesi) del registro delle nascite per i figli minorenni.
  • Estratto originale del registro dei matrimoni (che può essere ottenuto presso il comune in cui è stato celebrato il matrimonio e non deve essere anteriore di tre mesi). Se il matrimonio è stato celebrato all'estero, può essere sufficiente presentare l'atto di matrimonio originale o un estratto più datato.
  • Se vi sono figli minorenni, una convenzione per l'esercizio della potestà sui medesimi; tale convenzione definisce gli accordi tra i coniugi in relazione alla prole e contiene disposizioni in materia di cura quotidiana dei figli, istruzione, sport da praticare, cure mediche, giorni particolari quali ferie e festività pubbliche, aspetti economici e pratici (portare e andare a prendere i figli).

12 Posso ottenere il patrocinio a spese dello Stato a copertura dei costi del procedimento?

Se l'istante non è in grado di sostenere, o non completamente, il costo di un avvocato può, a determinate condizioni, essere ammissibile al patrocinio a spese dello Stato. Il Consiglio per l'assistenza giudiziaria (Raad voor de rechtsbijstand) fornisce tale patrocinio solo tramite mediatori iscritti ad esso. Per ulteriori informazioni sull'ammissibilità, si prega di fare riferimento all'indirizzo http://www.rvr.org/.

Il diritto di chiedere il patrocinio a spese dello Stato è riconosciuto anche nel caso delle controversie transfrontaliere, se l'istante vive fuori dai Paesi Bassi ma all'interno dell'UE. Le norme in materia figurano nella direttiva europea sul patrocinio a spese dello Stato nelle controversie transfrontaliere (GU L 26 del 31.1.2003). La domanda di patrocinio può essere presentata al Consiglio per l'assistenza giudiziaria servendosi del formulario uniforme previsto dalla direttiva, identico in tutti gli Stati membri. Se necessario, il Consiglio per l'assistenza giudiziaria può prestare assistenza per la scelta di un avvocato. Per ulteriori informazioni si prega di fare riferimento all'indirizzo: http://www.rvr.org/.

Se l'istante vive al di fuori dell'UE, in determinati casi può ottenere il patrocinio a spese dello Stato nei Paesi Bassi. Si tratta di casi per i quali esistono delle convenzioni, fra le quali rilevano, al riguardo, la Convenzione dell'Aia del 1954 relativa alla procedura civile, l'Accordo europeo del 1977 sulla trasmissione delle richieste di assistenza giudiziaria gratuita, e la Convenzione dell'Aia del 1980 volta ad agevolare l'accesso internazionale alla giustizia. Tali convenzioni prevedono, sostanzialmente, che i cittadini dei paesi firmatari siano ammissibili al patrocinio a spese dello Stato in tutti gli altri paesi firmatari alle stesse condizioni dei loro cittadini. Nel caso dei Paesi Bassi, l'istante deve chiedere una dichiarazione di incapacità finanziaria (verklaring van onvermogen) alle autorità competenti del luogo in cui risiede. La richiesta di patrocinio e la dichiarazione di incapacità finanziaria vengono successivamente inviate da tali autorità alle autorità competenti del paese in cui deve essere concesso il patrocinio. In tale paese viene valutato se l'istante vi abbia diritto.

13 È possibile ricorrere in appello contro una decisione relativa alla pronuncia di divorzio/separazione legale/annullamento di matrimonio?

Sì, è possibile depositare un ricorso presso la cancelleria della Corte d'appello (gerechtshof) entro tre mesi dalla data della sentenza di divorzio. Di norma, la decisione della Corte d'appello è impugnabile con ricorso per cassazione dinanzi alla Corte suprema (Hoge Raad der Nederlanden). Le parti devono essere rappresentate da un avvocato anche in tali procedimenti.

14 Che cosa occorre fare per ottenere il riconoscimento in questo Stato membro, di una decisione di divorzio/separazione legale/annullamento di matrimonio pronunciata da un’autorità giudiziaria di un altro Stato membro?

Il 1º marzo 2005 è entrato in vigore negli Stati membri il regolamento noto come "regolamento Bruxelles II bis" (o "regolamento Bruxelles IIa"), la cui denominazione completa è regolamento (CE) n. 2201/2003 del Consiglio, del 27 novembre 2003, relativo alla competenza, al riconoscimento e all'esecuzione delle decisioni in materia matrimoniale e in materia di responsabilità genitoriale, che abroga il regolamento (CE) n. 1347/2000. Il regolamento Bruxelles II bis vale sia per il divorzio che per la separazione e l'annullamento del matrimonio. In base a tale regolamento, le decisioni di divorzio emesse in altri Stati membri (ad eccezione della Danimarca) sono riconosciute nei Paesi Bassi senza che sia necessario il ricorso ad alcun procedimento (articolo 21, paragrafo 1). Non è inoltre necessaria alcuna procedura particolare per aggiornare gli atti dello stato civile, ad esempio quando si debba apporre un'annotazione relativa al divorzio sull'atto di matrimonio.

L'interessato può avviare un procedimento giudiziario per stabilire se una decisione di divorzio emessa in un altro Stato membro debba essere riconosciuta o meno. Il regolamento Bruxelles II bis indica una serie di motivi per i quali può essere negato il riconoscimento del divorzio. Tale riconoscimento non può ad esempio essere in contrasto con l'ordine pubblico. Viene inoltre esaminato se il convenuto (la parte che non ha chiesto il divorzio) sia stato debitamente informato del procedimento. Tuttavia, la decisione in sé non è soggetta a riesame. In base al regolamento Bruxelles II bis, il giudice dello Stato membro in cui è stata emessa la decisione rilascia, su richiesta dell'interessato, un certificato relativo a tale decisione (su un modulo standard). Detto certificato indica, fra l'altro, il paese da cui proviene la decisione, i dati delle parti, se la decisione sia stata emessa in contumacia, di quale decisione si tratti (divorzio o separazione), la data della decisione e l'autorità che l'ha emessa.

15 Qual è il giudice competente per l'opposizione al riconoscimento di una decisione relativa alla pronuncia di divorzio/separazione legale/annullamento di matrimonio pronunciata in un altro Stato membro? Quali procedure si applicano in questi casi?

Se un interessato vuole opporsi al riconoscimento nei Paesi Bassi di una decisione estera, può presentare una richiesta di non riconoscimento presso il giudice delle procedure d'urgenza (voorzieningenrechter) del tribunale della circoscrizione in cui risiede abitualmente.

16 Qual è la legge applicabile da parte del giudice nel quadro di una procedura di divorzio tra coniugi che non vivono in questo Stato membro o che sono di nazionalità diversa?

Il 1° gennaio 2012 è entrato in vigore il libro decimo del codice civile olandese (Burgerlijk Wetboek), che contiene, tra l'altro, le norme sul conflitto di leggi che determinano il diritto applicabile.

In linea di principio, i giudici applicano sempre la legge olandese sul divorzio, a prescindere dalla cittadinanza dei coniugi e dal luogo in cui essi risiedono abitualmente. Se, ad esempio, l'istanza di divorzio viene presentata nei Paesi Bassi da una coppia di cittadini belgi che abitano nei Paesi Bassi, si applica automaticamente la legge olandese sul divorzio. Tale regola non si applica solo se i coniugi scelgono la legge applicabile al divorzio. Una coppia belga può quindi optare per l'applicazione della legge sul divorzio belga.

 

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Ultimo aggiornamento: 22/11/2021

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