Diritti dei minori nei procedimenti giudiziari

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1. Età minima alla quale è possibile agire autonomamente in giudizio

L'età minima per l'imputabilità penale in Svezia è pari a 15 anni. Possono agire in giudizio autonomamente le persone di almeno 18 anni per le questioni di diritto di famiglia, di lavoro, di migrazione, di asilo e in materia di sanzioni amministrative. Per le questioni relative all'istruzione l'età minima per agire in giudizio autonomamente è pari a 16 anni, mentre per le questioni sanitarie (riguardanti unicamente la detenzione psichiatrica forzata o le cure psichiatriche obbligatorie) e di inserimento in un istituto di assistenza è pari a 15 anni (sebbene in tali casi i minori, invece di essere parte attrice, siano normalmente chiamati a resistere in giudizio).

2. Istituzioni specializzate e autorità competenti

In Svezia non esistono organi giurisdizionali specializzati per i minori autori di reati. I minori di età inferiore ai 15 anni non possono essere sottoposti a procedimento penale e vengono invece affidati ai servizi sociali. I minori di età compresa tra i 15 e i 18 anni sono invece giudicati dagli organi giurisdizionali ordinari. In Svezia esistono organi giurisdizionali ordinari e amministrativi, il cui lavoro si svolge in parallelo. Il sistema degli organi giurisdizionali amministrativi si occupa delle impugnazioni delle decisioni amministrative.

Le cause civili e quelle in materia di affidamento, residenza e diritto di visita vengono esaminate dagli organi giurisdizionali ordinari. In Svezia non esistono istituzioni specializzate che si occupino dei minori durante i procedimenti giudiziari. La maggior parte delle controversie nell'ambito del diritto di famiglia rientra tra le attribuzioni della giurisdizione ordinaria.

3. Misure giuridiche e politiche per evitare indebiti ritardi nel trattamento delle cause riguardanti i minori

Qualora un minore sia sospettato di un reato, i genitori o la persona responsabile della cura del minore devono essere informati al più presto del reato e del colloquio previsto con il minore: i genitori devono essere presenti durante tale colloquio. Se il reato è grave, devono esserne informati al più presto anche i servizi sociali, i quali devono essere presenti durante il colloquio. Le indagini e i procedimenti giudiziari sono adattati agli indagati minorenni. I procedimenti giudiziari devono essere conclusi in tempi ragionevoli. Esiste inoltre una norma generale che impone, qualora un minore sia coinvolto in cause di affidamento, residenza o diritto di visita, di avviare i procedimenti e prendere le decisioni necessarie senza indebito ritardo.

4. Procedure e meccanismi di sostegno specifici per il minore e modalità per garantire al meglio l'ascolto del minore

Alla pari degli adulti, i minori possono essere parti nei procedimenti giudiziari. I minori vittime di reato hanno pertanto lo stesso diritto dei maggiorenni a essere sentiti e a partecipare ai procedimenti. Nei casi in cui il racconto degli eventi da parte del minore sia di particolare importanza (ad esempio nei casi in cui la vittima è un minore), un esperto di psicologia infantile o di tecniche per l'ascolto dei minori deve essere presente durante l'audizione o presentare osservazioni sul valore della deposizione del minore. Il diritto di essere sentiti non si applica ai testimoni, indipendentemente dal fatto che siano minorenni o adulti. I testimoni non sono parti del processo e non hanno alcun ruolo nei procedimenti penali se non quello di fornire, qualora necessario, il loro resoconto dell'accaduto.

5. Approccio multidisciplinare

Vari soggetti quali la polizia, la pubblica accusa, i servizi sanitari e i servizi sociali sono chiamati a cooperare. Se un minore è vittima di violenza, la responsabilità principale della cooperazione ricade sui servizi sociali. La maggior parte dei comuni dispone dei cosiddetti gruppi consultivi, formati da rappresentanti dei servizi sociali, della pubblica accusa, della polizia, dei servizi di assistenza sanitaria infantile e di psichiatria infantile, i quali decidono in merito al coordinamento e alla programmazione delle attività e stabiliscono l'ordine di intervento dei diversi soggetti interessati in seguito alla presentazione di una denuncia di reato ai danni di un minore. Se il minore è vittima di un reato o è sospettato di esserne l'autore, la polizia e i pubblici ministeri devono sempre cooperare tra loro. Viene inoltre avviata una cooperazione con i servizi sociali e tutti gli altri soggetti interessati.

6. Misure in atto per garantire la preminenza dell'interesse superiore del minore

La legislazione svedese stabilisce che l'interesse superiore del minore deve essere una considerazione preminente per i giudici ordinari, il che significa che il giudice deve tenere conto dell'interesse superiore di ciascun minore. Nei casi di affidamento, residenza e diritto di visita, il giudice decide in base all'interesse superiore del minore. Nel diritto amministrativo svedese invece non esiste alcun principio generale che obblighi le autorità o i giudici amministrativi a tenere conto dell'interesse superiore del minore, o ad attribuire particolare importanza a tale interesse. Il diritto amministrativo differisce pertanto dal diritto civile in questo ambito. Ciononostante, in alcuni settori amministrativi specifici la legislazione settoriale ha introdotto il principio in base al quale occorre tenere conto in misura variabile dell'interesse superiore del minore.

7. Monitoraggio ed esecuzione delle decisioni nei processi riguardanti i minori

I minori di età inferiore ai 15 anni non possono essere dichiarati penalmente responsabili per i reati che hanno commesso. Il principio fondamentale è che i giovani autori di reati debbano in primo luogo essere affidati ai servizi sociali, piuttosto che essere trasferiti ai servizi penitenziari e di libertà vigilata. Esistono sanzioni speciali applicabili soltanto agli autori di reati di età compresa tra 15 e 21 anni. Gli autori di reati di età compresa tra i 18 e i 21 anni sono spesso condannati alle stesse pene previste per gli adulti. Se l'autore ha commesso il reato prima del compimento del ventunesimo anno di età, al momento di determinare la pena deve essere tenuta in particolare considerazione la sua giovane età. Le disposizioni relative all'esecuzione delle sentenze civili sono le stesse per minorenni e maggiorenni. Se una parte non adempie gli obblighi che ad essa incombono in forza di una sentenza o di una decisione, la controparte può richiedere l'esecuzione di tale sentenza o decisione ad opera dell'autorità svedese preposta all'esecuzione. La legge sulle relazioni tra genitori e figli contiene disposizioni sull'esecuzione delle sentenze e delle decisioni in materia di affidamento, residenza e diritto di visita, nonché di tutte le altre decisioni nell'ambito delle materie ivi disciplinate. L'interesse superiore del minore deve essere considerato preminente in fase di esecuzione di tali decisioni o sentenze.

8. Accesso ai mezzi di ricorso

È riconosciuto a tutte le vittime, ossia non solo alle vittime minorenni, il diritto di chiedere il riesame di una decisione di non esercitare l'azione penale. Tuttavia, solo le parti interessate possono presentare tale richiesta. Le vittime minorenni, alla pari degli adulti, possono richiedere all'autore del reato il risarcimento dei danni subiti. Nell'ambito del diritto civile, poiché generalmente non dispongono della capacità processuale, i minori possono presentare ricorsi e impugnazioni o avvalersi dei meccanismi di controllo di legittimità solo tramite il loro rappresentante legale.

9. Norme generali sull'adozione (di un minore o di un adulto)

Le decisioni in materia di adozione sono prese dal giudice. La persona o le persone che desiderano adottare presentano una domanda; il giudice valuta se l'adozione possa avere luogo nei modi appropriati. L'autorizzazione dell'adozione di un minore può essere concessa solo se l'adozione è nell'interesse del minore.

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Ultimo aggiornamento: 31/07/2020

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