Quale normativa nazionale si applica?

Slovacchia
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Rete giudiziaria europea (in materia civile e commerciale)

1 Fonti del diritto vigente

1.1 Diritto nazionale

La principale fonte nazionale del diritto internazionale privato slovacco è la legge n. 97/1963 sul diritto internazionale privato e processuale (“legge sul diritto internazionale privato”), che con le norme sul conflitto di legge di cui agli articoli da 3 a 31 definisce la legge applicabile in specifici ambiti giuridici (capacità di esercitare diritti e intraprendere azioni legali, validità delle azioni legali, diritto sostanziale, diritto contrattuale, diritto del lavoro, diritto successorio e diritto di famiglia). La legge sul diritto internazionale privato si applica soltanto se non diversamente previsto da un testo normativo dell’Unione europea direttamente applicabile o da un trattato internazionale vincolante per la Repubblica slovacca o – più precisamente – da una legge che vi dà attuazione. Occorre quindi tenere presente che l’applicazione della legge sul diritto internazionale privato, cui è fatto riferimento nel presente documento, è possibile soltanto in mancanza di una normativa internazionale o dell’Unione.

Il diritto slovacco prevede norme ulteriori in materia di conflitto di legge rispetto alla legge sul diritto internazionale privato, tra cui :

- la legge n. 513/1991 (“codice del commercio”). A parte la norma sul conflitto di legge di cui all’articolo 22, il titolo III contiene disposizioni speciali per le obbligazioni in materia di commercio internazionale da applicarsi in aggiunta alle altre disposizioni nelle cause in materia contrattuale di natura internazionale;

- la legge n. 311/2001 (“codice del lavoro”), articolo 241 bis, comma 7 (legge applicabile per stabilire se un datore di lavoro occupa un posto dirigenziale, laddove questo sia soggetto a una legge diversa da quella di uno Stato membro dell’UE);

- la legge n. 8/2008 sulle assicurazioni, articolo 89 (legge applicabile ai contratti di assicurazione);

- la legge n. 191/1950 in materia di cambiali e assegni (“legge sulle cambiali e sugli assegni”), che contiene disposizioni specifiche sulla legge internazionale in materia di cambiali (articoli 91 e seguenti) e assegni (articoli 69 e seguenti).

1.2 Convenzioni internazionali multilaterali

a) Convenzioni ONU: convenzione sull’esazione delle prestazioni alimentari all’estero, 20.6.1956; convenzione di Vienna sulle relazioni consolari, 24.4.1963.

b) Convenzioni del Consiglio d’Europa: convenzione europea nel campo dell’informazione sul diritto estero, 7.6.1968; protocollo addizionale alla convenzione europea nel campo dell’informazione sul diritto estero, 15.3.1978; convenzione europea sul riconoscimento e l’esecuzione delle decisioni in materia di affidamento dei minori e sul ristabilimento dell’affidamento dei minori, 20.5.1980.

c) Convenzioni della conferenza dell’Aia di diritto internazionale privato: convenzione concernente la procedura civile, 1.3.1954; convenzione sull’assunzione delle prove all’estero in materia civile e commerciale, 18.3.1970; convenzione sul riconoscimento di divorzi e separazioni, 1.6.1970; convenzione concernente il riconoscimento e l’esecuzione delle decisioni in materia di obbligazioni alimentari, 2.10.1973; convenzione relativa alla notificazione alla comunicazione all’estero di atti giudiziari ed extragiudiziali in materia civile o commerciale, 15.11.1965; convenzione sugli aspetti civili della sottrazione internazionale di minori, 25.10.1980; convenzione sulla protezione dei minori e sulla cooperazione in materia di adozione internazionale, 29.5.1993; convenzione riguardante l’abolizione della legalizzazione di atti pubblici stranieri, 5.10.1961; convenzione concernente la competenza, la legge applicabile, il riconoscimento, l’esecuzione e la cooperazione in materia di responsabilità genitoriale e di misure per la tutela dei minori, 19.10.1996; convenzione sull’accesso internazionale alla giustizia, 25.10.1980.

d) Trattati di unificazione delle norme in materia di conflitto di leggi: convenzione sulla legge applicabile in materia d’incidenti della circolazione stradale, 4.5. 1971; convenzione concernente la competenza, la legge applicabile, il riconoscimento, l’esecuzione e la cooperazione in materia di responsabilità genitoriale e di misure per la tutela dei minori, 19.10.1996.

e) Trattati di unificazione delle norme di diritto sostanziale di applicazione diretta: convenzione delle Nazioni Unite sui contratti di vendita internazionale di merci, 11.4.1980; convenzione sulla prescrizione in materia di vendita internazionale di merci, New York, 14.6.1974, modificata del protocollo dell’11 aprile 1980.

f) Trattati sull’arbitrato: convenzione per il riconoscimento e l’esecuzione delle sentenze arbitrali straniere, 10.6.1958; convenzione europea sull’arbitrato commerciale internazionale, 21.4.1961.

g) Trattati sul trasporto internazionale: convenzione relativa al contratto di trasporto internazionale di merci su strada, 19.5.1965; convenzione relativa ai trasporti ferroviari internazionali, 9.5.1980, modificata dal protocollo del 20.12.1990.

h) Altre convenzioni di diritto internazionale privato con valenza giuridica: modifiche allo statuto della conferenza dell’Aia di diritto internazionale privato del 15 luglio 1955, 30.6.2005; convenzione UNIDROIT sui beni culturali rubati o illecitamente esportati, 24.6.1995; convenzione di diritto civile sulla corruzione, 4.11.1999; accordo sulla traslazione delle salme, 26.10.1973.

i) Convenzioni vincolanti per la Repubblica slovacca sulla cooperazione in materia giudiziaria: convenzione sulla risoluzione delle controversie relative agli investimenti fra Stati e cittadini di altri Stati, 18.2.1965; statuto della conferenza dell’Aia di diritto internazionale privato (in vigore dal 15 luglio 1955, modificato il 1° gennaio 2007), 31.10.1951; convenzione sull’esecuzione delle sentenze arbitrali straniere, 26.9.1927; protocollo relativo alle clausole di arbitrato, 24.9.1923; convenzione sulla composizione mediante procedura arbitrale delle controversie in materia civile derivanti da relazioni di cooperazione economica e tecnico-scientifica, 26.5.1972; convenzione concernente il riconoscimento e l’esecuzione delle decisioni in materia di obbligazioni alimentari, 15.4.1958; convenzione sullo status giuridico, i privilegi e le immunità delle organizzazioni intergovernative economiche che operano in determinati settori di cooperazione, 5.12.1980.

j) Trattati in materia di diritti d’autore e proprietà industriale (a titolo di esempio): convenzione di Parigi per la protezione della proprietà industriale, 20.3.1883; convenzione di Berna per la protezione delle opere letterarie e artistiche, 9.9.1886.

Le altre convenzioni vincolanti per la Repubblica slovacca sono reperibili sul sito Internet del ministero degli Affari esteri ed europei della Repubblica slovacca all’indirizzo www.mzv.sk.

1.3 Principali convenzioni bilaterali

1. Trattato tra la Repubblica socialista cecoslovacca e la Repubblica popolare di Ungheria sull’assistenza legale e sulla regolazione dei rapporti giuridici in materia civile, familiare e penale, 28.3.1989

2. Trattato tra la Repubblica socialista cecoslovacca e la Repubblica popolare di Polonia sull’assistenza legale e sulla regolazione dei rapporti giuridici in materia civile, familiare e penale, 21.12.1987

3. Trattato tra la Repubblica socialista cecoslovacca e l’Unione Sovietica sull’assistenza legale e sulla regolazione dei rapporti giuridici in materia civile, familiare e penale, Mosca, 12.8.1982

4. Trattato tra la Repubblica socialista cecoslovacca e la Repubblica dell’Austria sul mutuo rapporto giuridico in materia civile, sui documenti e sulle informazioni giuridiche con il Protocollo conclusivo, Praga, 10.11.1961

5. Trattato tra la Repubblica slovacca e la Repubblica ceca sull’assistenza legale prestata dalle autorità giudiziarie e sulla regolazione di alcuni rapporti giuridici in materia civile e penale, 29.10.1992

6. Trattato tra la Repubblica socialista cecoslovacca e la Repubblica federale di Iugoslavia sulla regolazione dei rapporti giuridici in materia civile, familiare e penale, 20.1.1964

2 Applicazione delle norme sul conflitto di leggi

2.1 Applicazione d’ufficio delle norme sul conflitto di leggi

Determinare quale sia la norma giuridica pertinente e come applicarla a un determinato rapporto giuridico spetta all’autorità giudiziaria, che procede d’ufficio partendo dal principio secondo cui le parti di una controversia legale non sono tenute a invocare né a dimostrare la legge applicabile al loro caso. In termini di applicabilità, l’ordinamento giuridico slovacco distingue tra norme sul conflitto di legge imperative e dispositive. Le norme imperative sul conflitto di legge sono disposizioni che il giudice deve applicare indipendentemente dalla volontà delle parti o dal fatto che esse abbiano invocato tale diritto o meno. Le norme dispositive – utilizzate solitamente in ambito contrattuale nel diritto slovacco – sono norme di diritto che possono essere annullate o modificate con accordo delle parti interessate.

2.2 Rinvio

Il diritto internazionale privato slovacco considera il rinvio nell’ambito delle proprie norme di conflitto quale rinvio al sistema giuridico dell’altro Stato in generale, incluso alle rispettive norme sul conflitto di legge. In base alla norma generale prevista dalla legge sul diritto internazionale privato (articolo 35), il rinvio è consentito se contribuisce al raggiungimento di una soluzione ragionevole ed equa della questione. Nel decidere se accogliere o respingere la remissione e l’ulteriore trasmissione, il giudice può tenere conto soltanto di elementi fattuali e giuridici che possono incidere sulla scelta della legge applicabile, ma non di fattori che influiscano sull’effettiva e decisiva risoluzione del caso. La legge slovacca prevede che il rinvio debba essere accettato nei casi riguardanti il diritto individuale, il diritto di famiglia e il diritto successorio. In materia contrattuale il rinvio è applicabile solo in via del tutto eccezionale ed è direttamente escluso nei casi riguardanti la scelta della legge applicabile (articolo 9, comma 2, della legge sul diritto internazionale privato). La legge in materia di cambiali e assegni contiene una disposizione specifica in base alla quale il rinvio è accettato senza che il giudice debba esaminare il requisito riguardante la soluzione ragionevole ed equa (articoli 69 e 91 della legge in materia di cambiali e assegni).

2.3 Modifica del criterio di collegamento

Il diritto slovacco non contiene norme generali sugli effetti di un’eventuale modifica del criterio di collegamento. Nei casi in cui la norma slovacca sul conflitto di legge non specifica il momento per procedere con la valutazione del criterio di collegamento, i giudici slovacchi lo deducono avvalendosi di altri criteri di collegamento o ricorrendo alla giurisprudenza. Tuttavia, in genere, il periodo applicabile coincide con il momento in cui viene a crearsi la situazione legale o più specificatamente, con la data di avvio del procedimento, in base alle particolari circostanze del caso.

I cambiamenti di stato sono tipici per i beni mobili. La modifica del criterio della legge applicabile a seconda dell’ubicazione è disciplinata dall’articolo 6 della legge sul diritto internazionale privato, che distingue tra beni mobili in quanto tali (in generale) e beni mobili trasportati nell’ambito di un contratto (merci in transito). Nel caso dei beni mobili in quanto tali, la legge applicabile è quella del luogo in cui si trovava il bene nel momento in cui si è verificato il fatto che ha dato origine o posto fine al diritto. Tuttavia, la giurisprudenza ha stabilito che il contenuto e gli effetti di un diritto sostanziale acquisito a norma di un’altra legge (vale a dire il trasferimento dei diritti acquisiti in un paese a una categoria equivalente in un altro paese) devono essere valutati alla luce della legge della nuova (attuale) ubicazione del bene.

In caso di beni trasportati (ove il trasporto deve ancora avere luogo), il criterio di collegamento è la legge del luogo da cui sono stati spediti. La questione della modifica dei criteri di collegamento per i beni mobili può presentarsi anche in relazione alla prescrizione. Espressamente a questo fine, l’articolo 8 della legge sul diritto internazionale privato precisa che la prescrizione è disciplinata dalla legge del luogo in cui il bene si trovava all’inizio dei termini di prescrizione. Ciononostante, l’acquirente della prescrizione può invocare la legge dello Stato in cui ha avuto luogo la prescrizione, qualora tutte le condizioni relative alla prescrizione previste dalla legge dello Stato in questione siano state rispettate da quando il bene si trovava in tale Stato. Se il bene è stato successivamente trasferito nel territorio di più Stati, le condizioni verranno esaminate alla luce della legge del luogo in cui era situato il bene all’inizio del periodo di prescrizione oppure dalla legge del luogo in cui si trovava nel corso dell’intero periodo pertinente per la prescrizione.

2.4 Eccezioni all’applicazione delle norme sul conflitto di leggi

Norme di diritto imperative e riserva di ordine pubblico

La differenza fondamentale tra norme imperative e riserva di ordine pubblico consiste nei loro effetti. Mentre le norme imperative agiscono “in offensiva” (indipendentemente dal contenuto della legge straniera), la riserva di ordine pubblico interviene “in difensiva” (solo quando l’applicazione della normativa straniera metterebbe a repentaglio gli interessi dichiarati). La riserva di ordine pubblico non tutela tutte le disposizioni imperative del diritto slovacco, ma soltanto quelle considerate questioni di principio fondamentali (come ad esempio il principio del matrimonio monogamo).

Le norme imperative sono norme di diritto nazionale da cui non è possibile derogare. Devono essere applicate in ogni situazione, indipendentemente dalla legge che, in base alle norme sul conflitto di leggi, disciplina un determinato rapporto giuridico. Generalmente di diritto pubblico, tali norme possono anche presentare un carattere di diritto privato, se volte a tutelare uno specifico interesse sostanziale. La valutazione della natura imperativa di una determinata norma è rimessa alla discrezionalità del giudice. Il diritto slovacco non specifica chiaramente le norme imperative, ma ne sono esempi tipici il diritto dei consumatori e alcuni ambiti del diritto del lavoro (ad esempio, le norme in materia di salute e di sicurezza, gli orari di lavoro, ecc.). Nel diritto di famiglia, ad esempio, sono norme imperative le norme del codice penale che disciplinano i reati contro la famiglia e la gioventù.

La riserva di ordine pubblico è istituita dall’articolo 36 della legge sul diritto internazionale privato, secondo cui una disposizione di legge di un paese terzo non può essere applicata qualora l’applicazione comporti effetti che contrastano con i fondamenti del sistema sociale e statale della Repubblica slovacca e con le sue leggi, che devono essere rispettate in modo incondizionato, indipendentemente dalla volontà delle parti. Si tratta in particolare delle norme costituzionali che istituiscono il diritto a un processo giusto, nonché i principi fondamentali dell’uguaglianza di fronte alla legge e del divieto di discriminazione per sesso, razza, colore, religione, nazionalità, ecc. In linea con l’obiettivo perseguito dalla legge, il ricorso alla riserva di ordine pubblico deve essere moderato. Nell’applicare tale riserva, il giudice può decidere di non esaminare o valutare le disposizioni di legge dello Stato terzo, ma soltanto gli effetti della loro eventuale applicazione sull’ordine pubblico della Repubblica slovacca.

2.5 Accertamento della legge straniera

La Repubblica slovacca è uno dei paesi in cui le disposizioni giuridiche sono considerate leggi e non fatti da dimostrare. Di conseguenza, le autorità giudiziarie provvedono a stabilire quali disposizioni giuridiche sono di loro iniziativa. Ai sensi dell’articolo 53 della legge sul diritto internazionale privato, per determinare la legge straniera, l’autorità giudiziaria adotta tutte le misure necessarie e si adopera per reperire il contenuto della legge straniera utilizzando risorse proprie, consultando fonti accessibili al pubblico, imponendo alle parti del procedimento di trasmettere le informazioni richieste o chiedendo informazioni al ministero della Giustizia (che è tenuto a fornire una risposta). I giudici possono quindi avvalersi anche delle loro conoscenze circa il contenuto della legge straniera o risalire al contenuto stesso ricorrendo a esperti nel settore del diritto internazionale privato o alle parti del procedimento, nonché consultando Internet. Se non è possibile definire il contenuto della legge straniera in tempi ragionevoli oppure laddove la definizione del contenuto comporti seri ostacoli o sia impossibile, si applica la legge slovacca. In caso di dubbi nel determinare il contenuto della legge straniera, i giudici possono chiedere la collaborazione del ministero della Giustizia.

3 Norme sul conflitto di leggi

3.1 Obbligazioni contrattuali e negozi giuridici

Obbligazioni contrattuali

Rientrano nell’ambito di applicazione della legge sul diritto internazionale privato solo i contratti di diritto privato, ossia in materia di diritto civile, commercio, famiglia e lavoro, nonché altri contratti analoghi con una componente internazionale. In linea con il principio dell’autonomia della volontà delle parti contraenti, nel caso dei rapporti patrimoniali l’articolo 9 della legge sul diritto internazionale privato privilegia una scelta di legge da parte delle stesse parti contraenti (che rende così possibile una scelta di legge anche nel settore dell’occupazione). La scelta della legge è limitata soltanto nel caso dei contratti stipulati con i consumatori, che, qualora la legge scelta non garantisca loro un sufficiente livello di protezione, sono tutelati dal sistema giuridico che garantisce loro il trattamento più favorevole (articolo 9, comma 3 e articolo 10, comma 4, della legge sul diritto internazionale privato). Se non viene operata alcuna scelta di legge, la legislazione applicata è quella dello Stato che garantisce una risoluzione ragionevole per il tipo di contratti in questione. In linea con il principio della risoluzione ragionevole, l’articolo 10, commi 2 e 3, della legge sul diritto internazionale privato, fornisce esempi delle leggi che in genere si applicano a tipologie specifiche di contratti. Ad esempio, i contratti di compravendita sono disciplinati dalla legge del luogo in cui il venditore ha la sede sociale. Per le obbligazioni contrattuali, la legge sul diritto internazionale privato disciplina anche gli effetti di diritto sostanziale dei rapporti contrattuali (articolo 12), i termini di prescrizione e di compensazione (articolo 13), nonché le disposizioni per gli atti giuridici unilaterali (articolo 14), anche se non destinati a un’entità denominata (in questi casi, il criterio di collegamento è rappresentato dal domicilio del debitore).

Le obbligazioni contrattuali nel diritto internazionale in materia di cambiali e assegni sono disciplinate specificatamente dalla legge sulle cambiali e gli assegni (articolo 69 e seguenti e articolo 91 e seguenti).

Atti giuridici

Le questioni in materia di conflitto di legge riguardanti la validità degli atti giuridici, gli effetti della nullità e la forma di un atto giuridico sono disciplinate dall’articolo 4 della legge sul diritto internazionale privato. La legge applicabile agli effetti di un atto giuridico è applicabile anche agli aspetti relativi alla validità e alla nullità dello stesso atto. La legge applicabile è determinata dalle norme in materia di conflitto di legge pertinenti, specificate per l’atto giuridico in questione. Esistono due eccezioni per cui la validità di un atto giuridico e le conseguenze della relativa nullità non sono disciplinate dalla stessa legge che ne governa gli effetti, nello specifico, i casi in cui la legge dispone altrimenti o i casi in cui ciò è essenziale ai fini di una risoluzione ragionevole. Per quanto concerne la forma degli atti giuridici, è sufficiente che un atto giuridico sia stato effettuato in linea con la legge del luogo in cui è o è stato compiuto. Non è quindi necessario mantenere la forma dell’atto richiesta dalla legge scelta dal foro competente, come nel caso della validità. Tuttavia, questa norma accessoria in materia di conflitto di legge non può essere utilizzata se la legge scelta dal foro competente quale legge applicabile al contratto prevede una forma scritta di contratto come condizione necessaria ai fini della sua validità.

3.2 Obbligazioni extracontrattuali

La principale norma nazionale in materia di conflitto di legge per le obbligazioni extracontrattuali è l’articolo 15 della legge sul diritto internazionale privato. In base a tale articolo, le domande di risarcimento di un danno causato dall’inosservanza di un dovere derivante dalla legislazione di applicazione generale (torto) e i casi in cui la legge prevede il risarcimento indipendentemente dall’illiceità dell’azione (responsabilità per il risultato) sono disciplinati dalla legge del luogo in cui si è verificato il danno oppure del luogo in cui si sono verificate le circostanze che hanno fatto sorgere il diritto al risarcimento. I criteri di collegamento applicabili alla gestione di affari altrui (negotiorum gestio), all’arricchimento senza causa, ecc., derivano mutatis mutandis dall’articolo 15 e da altre disposizioni della legge sul diritto internazionale privato.

3.3 Status personale e relativi aspetti legati allo stato civile (nome, domicilio, capacità)

Le norme generali sul conflitto di leggi, ossia quelle relative alla determinazione della legge applicabile alla personalità giuridica di una persona fisica, sono contenute nell’articolo 3 della legge sul diritto internazionale privato, secondo cui la capacità di un soggetto relativamente a diritti e azioni legali è disciplinata dalla legge dello Stato di cittadinanza dell’interessato. Un cittadino di un paese terzo che non dispone della capacità giuridica conformemente alla legge del suo Stato di cittadinanza può compiere un atto giuridico nella Repubblica slovacca a condizione che sia ritenuto capace in tal senso a norma del diritto slovacco. Tuttavia, tale atto può non essere necessariamente considerato valido in base alle leggi di altri Stati, ivi compreso quello di origine.

In base alla legge nazionale slovacca, la capacità di una persona fisica riguardo ai diritti e ai doveri sorge alla nascita (anche tutti i bambini concepiti, se nati vivi, dispongono di tale capacità) e termina con il decesso (al momento della dichiarazione di decesso da parte di un’autorità giudiziaria). La piena capacità giuridica si acquisisce all’età di 18 anni oppure con il matrimonio (possibile dai 16 anni). La piena capacità giuridica è un prerequisito essenziale per la capacità processuale, sebbene la legge possa conferire tale capacità a una parte che non dovrebbe averla, ad esempio, a un genitore minorenne nell’ambito di un procedimento di adozione al raggiungimento dei 16 anni. I minori hanno capacità legale solo per gli atti che, per loro natura, sono adeguati alla maturità intellettuale e mentale corrispondente alla loro età. Oltre al limite di età, per avere piena capacità giuridica, una persona deve essere altresì in grado di intendere e di volere. Solo un giudice può revocare o limitare la capacità giuridica di un soggetto.

In relazione alla capacità di contrarre matrimonio (articolo 19 della legge sul diritto internazionale privato – cfr. punto 3.5.), alla capacità di redigere o di revocare un testamento (articolo 18 della legge sul diritto internazionale privato – cfr. punto 3.7) e alla capacità processuale dei cittadini stranieri (articolo 49 della legge sul diritto internazionale privato) si applicano norme nazionali speciali sul conflitto di legge in materia di capacità giuridica. Le norme sul conflitto di legge che disciplinano la capacità delle persone giuridiche nel diritto slovacco sono contenute nell’articolo 22 del codice del commercio, in base al quale lo stato personale delle persone giuridiche è retto dal principio di incorporazione e la portata della capacità concessa loro dalla legge applicabile è pari a quella garantita anche dal diritto slovacco. La valutazione della capacità di una persona riguardo a obbligazioni derivanti da cambiali o assegni è stabilita dalla legge in materia di cambiali e assegni, secondo cui un soggetto è vincolato dalla legge del proprio Stato di cittadinanza.

Per quanto riguarda lo stato civile, il termine “domicilio” non viene utilizzato nel diritto slovacco quale criterio di collegamento e non equivale all’espressione slovacca “residenza permanente” (iscritto nel registro della popolazione della Repubblica slovacca). Il diritto di una persona ad avere un nome è incluso per analogia nell’ambito dello stato civile e la legge applicabile è quella applicata altresì alla capacità giuridica e processuale dell’interessato.

3.4 Rapporti tra genitori e figli, adozione

3.4.1 Rapporti tra genitori e figli

A norma del diritto nazionale, per “madre” si intende la donna che ha dato alla luce il figlio. In caso di dubbi sulla maternità il giudice decide in base ai fatti stabiliti in relazione alla nascita. La paternità è stabilita alla luce di tre presunzioni semplici di paternità, specificate nella legge n. 36/2005 sulla famiglia (la legge sulla famiglia): i) la durata del matrimonio, ii) una dichiarazione del riconoscimento da parte dei genitori presso l’ufficio del registro e iii) il momento del rapporto sessuale tra il padre putativo e la madre del bambino.

La legge sul diritto internazionale privato contiene norme sul conflitto di legge in materia di determinazione della genitorialità (riconoscimento o rifiuto), connessa al momento della nascita del bambino Ai sensi dell’articolo 23 della legge sul diritto internazionale privato, la legge applicabile è la legge dello Stato di cui il bambino ha acquisito la cittadinanza per nascita. Tale legge si applica in particolare per stabilire chi può essere oggetto di una dichiarazione di genitorialità, la forma in cui redigere la dichiarazione e se è possibile riconoscere la paternità di un figlio concepito. Se, al momento della nascita, un bambino acquisisce più di una cittadinanza o non ne acquisisce nessuna, si applica l’articolo 33 della legge sul diritto internazionale privato. Per un minore che abbia acquisito così la cittadinanza slovacca, ma che è nato e risiede all’estero, la legge applicabile è la legge dello Stato della sua residenza abituale. A norma dell’articolo 23, comma 3, della legge sul diritto internazionale privato, nel caso in cui un minore (indipendentemente dalla nazionalità) viva (ossia abbia la residenza permanente) nella Repubblica slovacca al momento della determinazione della genitorialità, quest’ultima può essere determinata conformemente alla legge slovacca, se tale legge è nell’interesse del bambino. Questa disposizione dà la possibilità di esaminare la validità del riconoscimento in base alla legge dello Stato in cui è stata riconosciuta la genitorialità e non a quella dello Stato della nazionalità del bambino al momento della nascita. Ciononostante, per essere valido, il riconoscimento della genitorialità deve semplicemente essere conforme alla legge dello Stato in cui ha avuto luogo.

3.4.2 Adozione

Conformemente alla legge slovacca sulla famiglia, dall’adozione deriva una relazione tra figlio adottato e genitori adottivi (e i rispettivi parenti) identica, sotto il profilo giuridico, a una famiglia biologica. Solo un giudice può decidere in merito a un’adozione, su proposta dei genitori adottivi, che non devono necessariamente essere cittadini slovacchi, ma devono essere iscritti sul certificato di adozione, a norma della legge n. 305/2005 sulla protezione sociale e giuridica dei minori e sulla tutela sociale. Possono essere adottati solo i bambini di età inferiore ai 18 anni. La normativa attuale consente l’adozione congiunta di un figlio solo ai partner coniugati (oppure al coniuge che vive con il genitore del bambino nell’ambito di un matrimonio oppure al vedovo/alla vedova di un genitore o genitore adottivo). In casi eccezionali anche una persona sola può adottare un figlio. Per l’adozione di un minore all’estero è necessaria l’approvazione del ministero dell’Occupazione, degli affari sociali e della famiglia della Repubblica slovacca oppure di un’autorità amministrativa statale designata dallo stesso ministero. Un’adozione può essere annullata con sentenza del giudice nei sei mesi successivi all’inizio della validità del decreto di adozione.

A norma dell’articolo 26 della legge sul diritto internazionale privato, le adozioni sono disciplinate dalla legge dello Stato di cittadinanza dei genitori adottivi. Se i genitori adottivi sono di nazionalità diversa, si applica la legge dello Stato della residenza abituale comune dei coniugi e, in difetto di una residenza comune, la legge con cui i genitori adottivi sono più strettamente collegati. Laddove, a norma della legge straniera, le adozioni siano vietate o siano consentite soltanto a condizioni estremamente difficili e i genitori adottivi, o almeno uno dei due, abbiano vissuto per un lungo periodo nella Repubblica slovacca (che, nella giurisprudenza, coincide con un periodo non inferiore a un anno), è possibile applicare la legge slovacca. A norma dell’articolo 26 bis della legge sul diritto internazionale privato, l’affidamento preadottivo di un minore (che nel diritto slovacco precede l’adozione) è disciplinato dalla legge dello Stato della residenza abituale del minore. Nel valutare se per l’adozione sia necessario il consenso del minore o l’approvazione di altre persone o istituzioni, si applica la legge del paese della nazionalità dell’adottando (articolo 27 della legge sul diritto internazionale privato). Questa disposizione si applica anche a casi simili all’adozione, come ad esempio nel caso del riconoscimento di un figlio nato fuori dal matrimonio (non riconosciuto dalla legge slovacca).

3.5 Matrimonio, convivenza, unioni civili, divorzio, separazione legale, obbligazioni alimentari

3.5.1 Matrimonio

Conformemente alla legge slovacca, un matrimonio può essere contratto solo da un uomo e una donna dotati di piena capacità di intendere e di volere e non uniti in un altro matrimonio al momento della celebrazione. La legge vieta il matrimonio tra ascendenti, discendenti, fratelli e minori (un giudice può in via eccezionale autorizzare il matrimonio di un minore che abbia più di 16 anni). Questo requisito relativo all’età può essere classificato tra le norme imperative del diritto slovacco. In base alla legislazione slovacca, un matrimonio viene celebrato con una dichiarazione consensuale presso un ufficio del registro oppure dinanzi a un’autorità ecclesiastica.

A norma della legge sul diritto internazionale privato (articoli 19 e 20), la capacità di una persona di contrarre matrimonio e le condizioni di validità di quest’ultimo sono disciplinate dalla legge dello Stato di cittadinanza dell’interessato. Per quanto concerne la forma della celebrazione, la legge applicabile è quella del luogo in cui è concluso il matrimonio. Diversamente dalle norme generali sul conflitto di legge (articoli 3 e 4 della legge sul diritto internazionale privato), il ricorso associato alla legge slovacca è qui escluso. Per quanto concerne la valutazione della forma della celebrazione di un matrimonio, poiché la legge applicabile è la legge del luogo in cui è celebrato, ossia la legge applicata per esaminare aspetti tra i quali, ad esempio, le modalità di espressione del consenso al matrimonio, il numero di testimoni, l’organo competente per la celebrazione del matrimonio, la possibilità di contrarre matrimonio per procura, ecc. Questo criterio non si applica in caso di matrimoni consolari. La celebrazione di un matrimonio tra cittadini slovacchi all’estero, dinanzi a un’autorità che non sia un’autorità slovacca autorizzata a tal fine, è disciplinata specificatamente dall’articolo 20 bis della legge sul diritto internazionale privato, in base al quale un matrimonio di questo tipo è valido in Repubblica slovacca se è valido nello Stato dinanzi alle cui autorità è stato celebrato e qualora non vi siano elementi che lo ostacolino conformemente al diritto sostanziale slovacco.

3.5.2 Convivenza e unioni civili

La legge slovacca non contiene disposizioni riguardanti unioni diverse dal matrimonio. La dottrina giuridica riconosce l’esistenza di coniugi civili, ossia di un uomo e una donna, che pur non essendo sposati, formano un’unione solidale. Si tratta comunque di unioni di fatto, prive di valenza giuridica. Allo stesso modo, la legge slovacca non riconosce le unioni (civili) tra persone dello stesso sesso, né la separazione personale (legale).

3.5.3 Divorzio e separazione legale

Conformemente al diritto nazionale sostanziale, il divorzio comporta la scioglimento del matrimonio tra coniugi in vita da parte di un tribunale. Nel caso del divorzio dei genitori di un minore, il giudice deve decidere anche in merito all’esercizio di diritti e obblighi genitoriali. La legislazione slovacca consente inoltre l’affidamento alternato.

L’articolo 22 della legge sul diritto internazionale privato stabilisce norme sul conflitto di legge per lo scioglimento della convivenza coniugale mediante divorzio, dichiarazione di invalidità del matrimonio o in virtù del fatto che il matrimonio non avrebbe mai dovuto essere celebrato. Si applica quindi in primo luogo alle norme sul conflitto di legge relative allo scioglimento del matrimonio tra coniugi in vita. Lo scioglimento del matrimonio tramite divorzio è disciplinato dalla legge dello Stato di cittadinanza dei coniugi al momento dell’avvio del procedimento. Come nel caso dei rapporti personali e patrimoniali tra coniugi, il criterio applicato è la cittadinanza a un dato momento, nello specifico all’inizio della causa di divorzio (la cittadinanza originale dei coniugi o eventuali modifiche sono quindi irrilevanti). Se all’inizio della causa di divorzio i coniugi non erano cittadini dello stesso Stato, non è possibile applicare il criterio della cittadinanza ed è applicata la legge slovacca. Se la legge (straniera) applicabile non permette lo scioglimento del matrimonio mediante divorzio oppure lo consente solo a condizioni particolarmente complesse, è possibile applicare la legge slovacca qualora almeno uno dei coniugi abbia vissuto nella Repubblica slovacca per un lungo periodo. Poiché questa opzione è possibile solo in presenza di un opportuno collegamento con la Repubblica slovacca, in base alla giurisprudenza, le persone interessate devono avere avuto la residenza nel paese per almeno un anno.

Per quanto concerne la legge dello Stato di cui i coniugi sono cittadini, i criteri di collegamento previsti dall’articolo 22, comma 3, della legge sul diritto internazionale privato per verificare la validità e l’effettiva esistenza del matrimonio contrastano con gli articoli 19 e 20 della legge sul diritto internazionale privato, che disciplina la capacità di contrarre matrimonio, nonché la validità e la forma del matrimonio. In base alla giurisprudenza, gli articoli 19 e 20 della legge sul diritto internazionale privato si applicano laddove la possibilità di celebrare il matrimonio (in termini di capacità e di forma) sia esaminata prima della celebrazione, mentre l’articolo 22, comma 3, della legge sul diritto internazionale, si applica se la validità del matrimonio è verificata n modo retrospettivo oppure se la verifica concerne l’effettiva esistenza del matrimonio. Analogamente, la giurisprudenza ha stabilito che, per l’articolo 22, comma 3, della legge sul diritto internazionale privato, la legge applicabile è la legge dello Stato di cui i coniugi erano cittadini nel momento in cui stava per essere celebrato il matrimonio.

3.5.4 Obbligazioni alimentari

Il diritto slovacco riconosce sei tipi principali di obbligazioni alimentari: obbligazioni alimentari dei genitori nei confronti dei figli (ritenute le più importanti), obbligazioni alimentari dei figli nei confronti dei genitori, obbligazioni alimentari tra altri familiari, obbligazioni alimentari tra coniugi, l’assegno di mantenimento nei confronti del coniuge divorziato nonché l’assegno di mantenimento e il rimborso di alcuni costi per le madri nubili. Le norme relative al conflitto di legge contenute nell’articolo 24 bis della legge sul diritto internazionale privato fanno espresso riferimento solo alle obbligazioni alimentari dei genitori nei confronti dei figli e concernono tutte le fattispecie di obbligazioni alimentari, eccetto le richieste avanzate dalla madre di un figlio nei confronti del padre (legge del paese di cui è cittadina la madre, cfr. articolo 25 della legge sul diritto internazionale privato), indipendentemente dal fatto che il beneficiario sia minorenne o meno. Nel caso in cui il figlio sia minore, questi rapporti sono disciplinati dalla legge dello Stato in cui il beneficiario ha il domicilio o la residenza abituale. Nella maggior parte dei casi, i giudici slovacchi decidono in conformità alla legge del paese in cui è proposta l’azione. Altre obbligazioni alimentari (ad esempio, le obbligazioni alimentari tra coniugi) sono disciplinate dalla legge dello Stato del domicilio del beneficiario degli alimenti.

Il principale criterio di collegamento applicato alle relazioni tra genitori e figli è la residenza abituale del figlio. Solo in casi eccezionali il giudice tiene conto anche della legge di altri paesi che presentano un collegamento sostanziale con il caso.

3.6 Regimi patrimoniali tra coniugi

In base alle norme in materia di conflitto di legge di cui all’articolo 21 della legge sul diritto internazionale privato riguardanti i rapporti patrimoniali tra coniugi, il criterio di collegamento è rappresentato dalla nazionalità dei coniugi. Tuttavia, questo criterio può essere applicato con coerenza solo se i coniugi sono cittadini dello stesso Stato. Negli altri casi si applica la legge slovacca. La legge sul diritto internazionale privato non tratta i casi di modifica del criterio di collegamento (una modifica nella cittadinanza comune dei coniugi). Tuttavia, in base alla giurisprudenza, la legge applicabile è determinata dal momento in cui si è verificato il fatto rilevante dal punto di vista giuridico. L’articolo 21, comma 2, della legge sul diritto internazionale privato, esclude eventuali conflitti specificando che gli eventuali accordi patrimoniali matrimoniali conclusi (ad esempio, accordi su una riduzione della comunione dei beni, contratti matrimoniali, ecc.) devono essere valutati in conformità alla legge applicabile al regime patrimoniale dei coniugi al momento della conclusione dell’accordo. Questa norma sul conflitto di legge può essere applicata solo in associazione con un’altra norma sul conflitto di leggi, ma non singolarmente.

Il diritto sostanziale slovacco istituisce un tipo specifico di regime patrimoniale matrimoniale, cioè la comunione dei beni tra coniugi, che viene a crearsi con la celebrazione del matrimonio e giunge a termine con lo scioglimento del matrimonio. Il regime di comunione dei beni può essere ristretto o esteso successivamente, in base a un comune accordo tra i coniugi, oppure modificato in altro modo da una decisione del giudice (incluso di cessazione o di ripristino). La legge slovacca non contempla gli accordi prematrimoniali.

3.7 Successioni mortis causa, testamento

Conformemente alle disposizioni sul conflitto di leggi, la successione si basa su un solo criterio di collegamento: secondo la norma generale in materia di conflitto di leggi, contenuta nella legge sul diritto internazionale privato, i rapporti giuridici relativi alle successioni sono disciplinati dalla legge dello Stato di cui il testatore era cittadino al momento del decesso (articolo 17). Si tratta dell’unico criterio di collegamento per l’intera successione, senza distinzione tra beni materiali o immateriali. Se al momento del decesso il testatore era cittadino di due o più Stati membri o era apolide, la cittadinanza applicabile è determinata in linea con l’articolo 33 della legge sul diritto internazionale privato.

Per quanto concerne la capacità di redigere o di annullare un testamento e le conseguenze di eventuali imperfezioni contenute nel testamento e nella dichiarazione delle ultime volontà, la cittadinanza applicabile è la cittadinanza del testatore al momento dell’espressione delle proprie intenzioni. Di conseguenza, la modifica della cittadinanza dopo l’espressione delle intenzioni non incide sulla validità di un testamento o del suo annullamento. L’articolo 18 del diritto internazionale privato costituisce quindi una norma speciale in relazione all’articolo 3, comma 2, della stessa legge, secondo cui, perché un cittadino straniero compia un atto giuridico nella Repubblica slovacca è sufficiente che, conformemente al diritto slovacco, abbia la capacità per farlo. La legge determinata in funzione del paese della cittadinanza al momento della dichiarazione delle ultime volontà si applica anche per stabilire le modalità con cui i beni saranno lasciati in eredità dopo il decesso. La forma del testamento e il suo annullamento sono disciplinati dalla legge dello Stato di cui il testatore era cittadino al momento della redazione del testamento. In ogni caso, è sufficiente che il testamento sia conforme alla legge dello Stato in cui è stato redatto (articolo 18). Questa ulteriore norma in materia di conflitto di legge è applicata se la forma in cui il testatore ha redatto il testamento non è conforme a quella prevista dallo Stato di cui era cittadino al momento della redazione del testamento. Pertanto, se il testatore non soddisfa le condizioni relative alla forma del testamento previste dalla legge dello Stato di cui era cittadino al momento di redigerlo, ma rispetta quelle previste dalla legge del luogo in cui il testamento è stato redatto, il testamento è considerato valido.

In base al diritto sostanziale slovacco, la successione di un bene può avvenire per legge, per testamento o per entrambi. La legge prevede quattro gradi di eredi per ordine di diritti successori, in base al quale il livello precedente esclude quello successivo. Il primo gruppo include i figli e il coniuge del testatore, mentre negli altri gruppi rientrano altri familiari e tutti coloro che hanno vissuto con il defunto nello stesso nucleo familiare per almeno un anno prima della morte e coloro che, per tale motivo, si sono occupati del nucleo familiare comune o erano a carico del defunto. Per quanto concerne la successione per testamento, la legge stabilisce che i testamenti conformi alle condizioni prescritte dalla legge possono essere redatti dal testatore oppure in forma di atto notarile. L’età minima per la redazione di un testamento è 15 anni. Esistono alcune restrizioni alla libertà di disposizione di beni ereditati per testamento, nella misura in cui i discendenti minorenni devono ricevere per lo meno un equivalente pari alla quota di eredità prevista dalla legge e i discendenti maggiorenni almeno la metà della quota prevista dalla legge. La legge slovacca prevede la rinuncia dell’eredità (soltanto nella sua interezza, sia per le attività che per le passività), l’incapacità di ereditare (come previsto dalla legge), la diseredazione dei discendenti (mediante uno strumento di diseredazione redatto dal defunto) e la devoluzione allo Stato (per cui, se non ci sono eredi, la proprietà passa allo Stato), ma non riconosce i testamenti congiuntivi, gli accordi di successione o le donazioni in punto di morte.

3.8 Proprietà immobiliare

In base alla legge slovacca, i diritti reali sono costituiti da terreni o edifici collegati direttamente al terreno da fondamenta solide (articolo 119 del codice civile).

A norma della legge sul diritto internazionale privato, il criterio di collegamento per i diritti materiali relativi ai beni reali è rappresentato dalla legge del luogo in cui è situato il bene (articolo 5 della legge sul diritto internazionale privato, che si applica altresì ai beni mobili non regolamentati dagli articoli 6 e 8 – cfr. 2.3). Tuttavia, l’articolo 7 della legge sul diritto internazionale privato prevale sulla suddetta norma, stabilendo che occorre tenere conto dei dati inseriti nei registri pubblici che istituiscono, modificano o annullano i diritti materiali relativi ai beni situati in uno Stato diverso da quello della legge che disciplina i fondamenti giuridici per la creazione, la modifica o la cessazione dei diritti reali relativi a tali beni. In questi casi, la legislazione applicabile è quella sui dati introdotti nei registri pubblici in vigore nel luogo in cui è situato il bene.

Secondo l’attuale legge slovacca, con il termine “registri pubblici” si intende il registro di terreni e immobili (catasto) (legge n. 162/1995 relativa al registro di terreni e immobili). Tuttavia, tra i registri del passato relativi alla proprietà rientrano il registro delle ferrovie, il registro delle strutture estrattive e il registro delle vie navigabili.

3.9 Insolvenza

Le procedure di insolvenza di natura internazionale che interessano gli Stati membri dell’Unione europea o dello Spazio economico europeo sono disciplinate dalla legge n. 7/2005 in materia di insolvenza e di ristrutturazione (“codice sull’insolvenza”), a meno che il regolamento (CE) n. 1346/2000 non disponga diversamente. In linea con il codice di insolvenza, laddove la Repubblica slovacca non sia vincolata da un trattato internazionale che disciplina la soddisfazione dei creditori di un debitore fallito, ai fini del riconoscimento delle sentenze straniere in procedimenti inerenti al codice sull’insolvenza si applica il principio della reciprocità. L’insolvenza dichiarata da un tribunale slovacco vale anche per i beni situati nel territorio di un paese terzo, se consentito dalle leggi del paese in questione.

La legge sul diritto internazionale privato contiene norme sul conflitto di interessi che si applicano altresì, mutatis mutandis, al fallimento, in particolare l’articolo 5 (il criterio di collegamento è rappresentato dal luogo in cui è situato il bene mobile o immobile), l’articolo 7 (il criterio di collegamento per l’iscrizione nei pubblici registri è il luogo in cui è situato il bene) e le disposizioni che disciplinano le obbligazioni (articolo 9 e seguenti).

Ultimo aggiornamento: 22/04/2022

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