Nell’organizzazione della Giustizia italiana, la videoconferenza è consolidata da diversi anni per celebrare i processi che coinvolgono detenuti ritenuti pericolosi e, per i quali, è opportuna la detenzione in carcere, evitando gli spostamenti in aule giudiziarie. In questi casi, occorre però assicurare tutte le garanzie previste dal codice, prevendendo un circuito dedicato con sistemi e apparati di protezione e ridondanza concentrati nelle sale adibite allo scopo (carceri speciali, aule di Tribunale).
Più di recente, la videoconferenza è stata estesa anche per altre esigenze, quali i colloqui a distanza tra Magistrati di Sorveglianza e Detenuti(esecuzione penale), comunicazioni, riunioni, formazione, ecc., fornendo strumenti di videoconferenza standard agli operatori di Giustizia dislocati in tutte le sedi giudiziarie.
La versione di questa pagina nella lingua nazionale è affidata allo Stato membro interessato. Le traduzioni sono effettuate a cura della Commissione europea. È possibile che eventuali modifiche introdotte nell'originale dallo Stato membro non siano state ancora riportate nelle traduzioni. La Commissione europea declina qualsiasi responsabilità per le informazioni e i dati contenuti nel documento e quelli a cui esso rimanda. Per le norme sul diritto d'autore dello Stato membro responsabile di questa pagina, si veda l'avviso legale.