Responsabilità genitoriale - diritti di affidamento e visita dei figli

Francia
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Rete giudiziaria europea (in materia civile e commerciale)

1 Qual é il significato nella pratica della nozione di "potestà genitoriale"? Quali sono i diritti e i doveri del titolare della potestà genitoriale?

In Francia l'autorità genitoriale è definita come un insieme di diritti e di doveri con lo scopo di tutelare gli interessi del bambino.

L'autorità genitoriale è esercitata dai genitori fin quando il minore non raggiunge la maggiore età o l'emancipazione.

I genitori hanno l'obbligo di provvedere alla sicurezza, alla salute e alla moralità del figlio per garantirne l'istruzione e lo sviluppo, nel rispetto della sua persona.

Spetta ai genitori determinare il luogo di residenza abituale del figlio, soprattutto in caso di genitori separati. Essi devono provvedere all'alloggio del figlio e, se non sono in grado di offrirgli un tetto, affidarlo a terzi.

Il padre e la madre hanno un diritto e un dovere di vigilanza sul figlio e devono occuparsene e prendersene cura nella vita quotidiana. Possono inquadrare o addirittura vietare i rapporti del figlio con eventuali terzi, tenendo conto della sua età, e devono rispettare il suo diritto a mantenere rapporti personali con i nonni.

I genitori sono responsabili dell'istruzione del figlio: scolarità, formazione professionale, moralità, senso civico, ecc. Spetta ai genitori stabilire l'orientamento religioso del figlio nel rispetto della sua persona e decidere quali cure mediche fornire al proprio figlio.

Nella misura in cui il padre e la madre sono investiti dell'esercizio dell'autorità genitoriale, essi sono anche gli amministratori legali dei propri figli e hanno pertanto la responsabilità di rappresentarli in tutti gli atti della vita civile e di gestire i loro beni.

Ogni genitore deve contribuire al mantenimento e all'istruzione del figlio in proporzione alle proprie risorse e ai bisogni del figlio stesso, a prescindere che eserciti o meno l'autorità genitoriale.

2 Come regola generale, chi ha la potestà genitoriale sul figlio minore?

L'autorità genitoriale spetta a entrambi i genitori in egual misura. La nozione di patria potestà è stata abolita in Francia nel 1970.

Si opera una distinzione tra titolarità dell'autorità genitoriale ed esercizio dell'autorità genitoriale: un genitore può essere titolare dell'autorità genitoriale senza tuttavia esercitarla.

In linea di principio, i genitori esercitano congiuntamente l'autorità genitoriale, salvo in caso di riconoscimento tardivo del figlio a oltre un anno dalla nascita (in tal caso, solo una dichiarazione congiunta al tribunale o una decisione del juge aux affaires familiales (giudice competente in materia familiare) consente l'esercizio congiunto dell'autorità genitoriale). Anche se il principio prevede l'esercizio congiunto dell'autorità genitoriale da parte di entrambi i genitori, accade ad esempio che la madre la eserciti da sola.

Il padre e la madre che esercitano congiuntamente l'autorità genitoriale sul figlio devono prendere insieme tutte le decisioni importanti che lo riguardano (trasloco, cambio di istituto scolastico, intervento chirurgico, ecc.)

Un genitore che sia titolare dell'autorità genitoriale, ma che non la eserciti, deve comunque essere informato delle decisioni importanti assunte dall'altro genitore per esercitare il proprio diritto-dovere di "vigilanza". Deve essere informato in modo da poter allertare, ove necessario, i servizi sociali o il giudice in caso di difficoltà rilevanti. Questo genitore mantiene inoltre il dovere di contribuire al mantenimento e all'istruzione del figlio e può quindi essere tenuto a pagare un assegno familiare. Il giudice ha la possibilità di stabilire l'esercizio congiunto o esclusivo dell'autorità genitoriale.

3 Se i genitori sono incapaci o non desiderano esercitare la potestà genitoriale, un’altra persona può essere nominata al loro posto?

Se i genitori sono temporaneamente impossibilitati a prendersi cura dei propri figli, possono affidarli a un terzo e chiedere al giudice di delegare l'esercizio dell'autorità genitoriale a tale terzo. In tal caso la delega è volontaria.

Se i genitori mettono in pericolo il proprio figlio, il juge des enfants (giudice dei minori) che è stato adito da entrambi i genitori o da uno di essi, dalla persona cui il minore è stato affidato, dal tutore del minore, dal minore stesso o dal procuratore della Repubblica potrà ordinarne l'affidamento e affidarlo a terzi oppure ai servizi dell'aide sociale à l'enfance (assistenza all'infanzia) sotto l'autorità del presidente del consiglio dipartimentale.

In generale, in caso di palese disinteresse o se i genitori sono nell'impossibilità di esercitare pienamente o in parte l'autorità genitoriale, l'individuo, l'istituto o il servizio dipartimentale di assistenza all'infanzia che ha accolto il minore o un familiare potrà rivolgersi al giudice per farsi delegare in tutto o in parte l'esercizio dell'autorità genitoriale. Si parla in alcuni casi di delega forzata dell'esercizio dell'autorità genitoriale.

In linea di principio i genitori interessati da una misura di protezione (come tutela o curatela) non sono privati dell'esercizio dell'autorità genitoriale. In determinate situazioni e se le condizioni lo consentono, può comunque esserci una delega dell'esercizio dell'autorità genitoriale o una tutela a favore del minore.

In caso di genitori deceduti o privati dell'esercizio dell'autorità genitoriale (soprattutto in caso di genitore assente o incapace di esprimere la propria volontà), viene avviata la tutela e si nomina un consiglio di famiglia. Detto consiglio è costituito da almeno quattro persone scelte in considerazione dell'interesse del minore, tra cui un tutore e un tutore surrogato. Il provvedimento della tutela è seguito dal giudice competente in materia familiare che esercita le funzioni di giudice tutelare per i minori.

L'autorità genitoriale è una funzione di ordine pubblico; si tratta di un diritto indisponibile e i genitori non possono rinunciarvi.

Sull'esercizio dell'autorità genitoriale, i genitori possono avanzare alcune richieste o decidere che l'autorità genitoriale sia esercitata in via esclusiva da un solo genitore, ma ciò deve essere conforme all'interesse del bambino.

Salvo accordo, è necessaria una decisione del giudice per stabilire l'esercizio dell'autorità genitoriale. La delega dell'esercizio dell'autorità genitoriale a terzi è sempre soggetta al controllo del giudice.

4 Se i genitori divorziano o si separano, le modalità di esercizio della potestà genitoriale come sono regolate per il futuro?

La separazione dei genitori non pregiudica le norme che disciplinano la devoluzione dell'esercizio dell'autorità genitoriale. Entrambi i genitori devono continuare a prendersi cura dei propri figli e adottare insieme decisioni nell'interesse di questi ultimi.

In caso di mancato accordo tra gli stessi, il giudice competente in materia familiare determinerà, nell'ambito di un procedimento di divorzio o di un procedimento relativo all'esercizio dell'autorità genitoriale, le modalità di esercizio di tale autorità tenendo conto di quanto segue:

1° la pratica precedentemente seguita dai genitori o gli accordi tra questi eventualmente presi in precedenza;

2° i sentimenti espressi dal minore durante l'audizione con il giudice;

3° la capacità di ciascun genitore di assumersi i propri doveri e di rispettare i diritti dell'altro;

4° l'esito di eventuali perizie, tenendo conto in particolare dell'età del bambino;

5° le informazioni raccolte in eventuali indagini e contro-indagini sociali;

6° le pressioni o violenze di natura fisica o psicologica esercitate da uno dei genitori sull'altro.

5 Se i genitori concludono un accordo sulle modalità di esercizio della potestà genitoriale, quali sono le formalità da rispettare perchè l’accordo sia per loro vincolante?

I genitori possono concordare tutte le misure da adottare nell'interesse del figlio e stipulare, da soli o con l'aiuto di un mediatore e/o dei loro avvocati, una convenzione genitoriale; possono poi rivolgersi al giudice competente in materia familiare per ottenere l'omologazione della convenzione con cui organizzano le modalità di esercizio dell'autorità genitoriale e con cui determinano il contributo per il mantenimento e l'istruzione del figlio al fine di rendere la convenzione esecutiva.

Il giudice non può modificare la convenzione in questione. Può solo omologarla a meno che, secondo una sua constatazione, la convenzione non tuteli sufficientemente l'interesse del minore o che il consenso dei genitori non sia stato espresso liberamente. Il giudice può decidere senza dibattimento.

In caso di divorzio consensuale, i genitori e i rispettivi avvocati possono stabilire le modalità di esercizio dell'autorità genitoriale nella loro convenzione di divorzio. Tale convenzione viene firmata da entrambi i coniugi e i rispettivi avvocati dopo un periodo di riflessione di almeno 15 giorni, dopodiché viene depositata nel registro delle minute di un notaio in modo da renderla esecutiva.

Pertanto, salvo in caso di divorzio consensuale mediante atto di avvocato depositato nel registro delle minute di un notaio, l'intervento del giudice è necessario per rendere esecutivo l'accordo sulle modalità di esercizio dell'autorità genitoriale.

6 Se i genitori non raggiungono un accordo sulle questioni relative all’esercizio della potestà genitoriale, quali sono i mezzi alternativi di soluzione delle controversie?

Se i genitori non riescono a mettersi d'accordo e non vogliono andare in tribunale, possono di propria iniziativa ricorrere alla mediazione familiare.

L'obiettivo della mediazione familiare è quello di ristabilire una comunicazione tra i genitori in modo che insieme possano trovare accordi che tengano conto delle esigenze di ciascuno e in particolare di quelle dei figli. La mediazione rappresenta un luogo di parola privilegiato che deve consentire di placare il conflitto, di instaurare un clima di comprensione e di fiducia reciproche e di trovare soluzioni concrete sia sul piano dell'organizzazione familiare che in termini finanziari. In mancanza di accordo, i genitori possono adire il giudice; se invece sono d'accordo, possono far omologare il loro accordo dal giudice o inserirlo nella convenzione di divorzio consensuale.

7 Se i genitori fanno ricorso all’autorità giudiziaria, su quali questioni relative ai figli il giudice può pronunciarsi?

È il giudice competente in materia familiare a decidere sull'esercizio dell'autorità genitoriale: può affidare tale esercizio a un solo genitore o constatare che i genitori esercitano insieme l'autorità genitoriale.

In caso di disaccordo tra i genitori, il giudice può autorizzare uno di essi a prendere una decisione specifica che richiederebbe di norma il consenso di entrambi i genitori, come il trasferimento del figlio, il cambio di scuola o un intervento chirurgico.

Il giudice competente in materia familiare può anche vietare l'uscita di un minore dal territorio in assenza dell'accordo di entrambi i genitori, soprattutto se esiste il rischio che un genitore possa partire all'estero con il minore senza l'intenzione di ritornarvi, in violazione dei diritti dell'altro genitore.

Il più delle volte il giudice è adito per stabilire la residenza abituale del figlio presso il domicilio di uno dei genitori o in alternanza presso il domicilio di ciascuno di essi. Se la residenza abituale del figlio viene fissata presso il domicilio di uno dei genitori, il giudice definisce anche un diritto di visita e di alloggio o un semplice diritto di visita durante il giorno a favore dell'altro genitore.

In caso di rischio per il minore, il giudice può decidere che il genitore con diritto di visita incontri il figlio in uno spazio di incontro, ovvero un luogo di accoglienza neutro sotto la supervisione di professionisti. Si tratta solitamente di un luogo appositamente organizzato con assistenti sociali e psicologi.

È sempre il giudice competente in materia familiare a stabilire un contributo per il mantenimento e l'istruzione del figlio da parte della persona che non si prende quotidianamente cura del figlio. Tale contributo assume il più delle volte la forma di un assegno familiare versato mensilmente da un genitore all'altro genitore.

8 Se il tribunale dispone l’affidamento del minore in via esclusiva ad uno dei coniugi, questo significa che il coniuge affidatario potrà assumere decisioni concernenti il minore senza prima consultare l’altro genitore?

Se il giudice stabilisce la residenza abituale del minore presso uno dei genitori, salvo decisione contraria, l'altro genitore continua a esercitare l'autorità genitoriale congiuntamente al genitore affidatario, pur non accogliendo il figlio presso il proprio domicilio. I genitori devono continuare a prendere insieme tutte le decisioni importanti e in caso di disaccordo devono rivolgersi al giudice. Se necessario nell'interesse del minore, il giudice può affidare l'esercizio dell'autorità genitoriale a uno dei genitori. Ciò può essere deciso in caso di incapacità, disinteresse o impossibilità di uno dei genitori a essere contattato o in caso di sua ostruzione sistematica quando l'interesse del minore impone che le decisioni siano assunte rapidamente.

Il genitore privato dell'esercizio dell'autorità genitoriale conserva il diritto di vigilare sull'istruzione del figlio e deve essere informato sulle scelte importanti che lo riguardano.

9 Se il tribunale dispone l’affidamento congiunto del minore, cosa significa questo nella pratica?

Il concetto di "custodia dei figli" è stato eliminato dal diritto di famiglia francese nel 1987.

La nozione di "affidamento congiunto" può essere letta nel diritto francese in senso lato, come esercizio congiunto dell'autorità genitoriale, o in senso stretto, come determinazione della residenza alternata del figlio presso il domicilio di ciascuno dei genitori (si parla talvolta di "affidamento alternato" ma quest'espressione non è giuridicamente corretta e occorre piuttosto utilizzare quella di "residenza in alternanza").

In linea di principio, i genitori esercitano l'autorità genitoriale congiuntamente senza decisione del giudice. Il diritto francese ha sancito il principio della co-genitorialità in base al quale ogni genitore partecipa in egual misura alla vita e all'istruzione del figlio e gli fornisce le cure di cui quotidianamente ha bisogno.

L'esercizio congiunto dell'autorità genitoriale implica che i genitori prendano insieme tutte le decisioni importanti che riguardano il figlio.

I genitori possono anche accogliere il figlio in alternanza ogni due settimane presso il rispettivo domicilio, ma in tal caso è necessario che i loro domicili siano vicini e che i genitori comunichino bene tra loro. La residenza alternata non impone necessariamente un'equa ripartizione del tempo trascorso con ciascun genitore.

Accade spesso che i genitori esercitino l'autorità genitoriale congiuntamente ma che la residenza abituale del figlio sia stabilita presso uno dei genitori, con diritto di visita e di alloggio a favore dell'altro genitore.

10 Qual è il tribunale (o altra autorità) competente a decidere in materia di potestà genitoriale?

È il giudice competente in materia familiare a decidere sull'autorità genitoriale; può essere adito su semplice richiesta rivolta alla cancelleria congiuntamente dalle parti o da una parte soltanto oppure mediante citazione di ufficiale giudiziario.

Il procedimento è orale e anche se la rappresentanza di un avvocato non è obbligatoria, le parti possono decide di farsi assistere o rappresentare da un avvocato.

Nella domanda occorre specificare il nome, il cognome e l'indirizzo delle parti o, se del caso, l'ultimo indirizzo noto del convenuto; occorre inoltre indicare l'oggetto e una sintesi dei motivi che giustificano la domanda. Questa deve essere datata e firmata da colui/colei che la presenta o dal relativo avvocato.

Il genitore che adisce il giudice deve presentare:

- la copia integrale del certificato di nascita di ciascun figlio interessato dalla domanda

- le eventuali decisioni giudiziarie precedenti

- la copia della propria carta d'identità

- una prova relativa al proprio domicilio (ricevuta del canone d'affitto, bolletta del servizio elettrico, ecc.)

e, a seconda del tipo di domanda, una copia dell'ultimo avviso di imposta, dell'ultima dichiarazione dei redditi, delle ultime tre buste paga, delle prove delle prestazioni sociali ricevute, ecc.

La questione relativa alle modalità di esercizio dell'autorità genitoriale può anche essere trattata nell'ambito di un divorzio. In caso di divorzio consensuale, i genitori devono essere d'accordo su tutto ed entrambi devono avere un avvocato. Dopo un periodo di riflessione, l'accordo di divorzio viene depositato nel registro delle minute di un notaio, diventando in tal modo esecutivo. Se un minore richiede un'audizione, il divorzio diventa giudiziale e il minore è ascoltato dal giudice o da una persona da questi designata.

Per gli altri tipi di divorzio, è il giudice a pronunciarsi. È obbligatorio farsi assistere da un avvocato.

Il minore capace di discernimento può essere ascoltato in tutti i casi.

11 Qual è la procedura applicabile in questi casi? Esiste una procedura di urgenza?

In caso di deferimento mediante istanza, la cancelleria convoca il convenuto all'udienza a mezzo raccomandata con avviso di ritorno entro quindici giorni dal deposito dell'istanza.

Se nell'istanza è indicato che l'indirizzo del convenuto è l'ultimo indirizzo noto, la cancelleria invita il ricorrente a procedere mediante notificazione.

La cancelleria comunica con ogni mezzo al richiedente il luogo, il giorno e l'ora dell'udienza.

Il giudice competente in materia familiare può pronunciarsi sull'autorità genitoriale anche nell'ambito di un procedimento di divorzio (cfr. divorzio).

Nei casi urgenti, egli esercita le funzioni di giudice del procedimento sommario. Nell'ambito di un procedimento sommario d'urgenza, il giudice competente in materia familiare può essere adito mediante atto di citazione. Il giudice istruisce la causa in contraddittorio in udienza ed emette una decisione con ordinanza senza autorità di giudicato nel merito. Il procedimento sommario permette di chiedere al giudice di adottare rapidamente provvedimenti provvisori nell'attesa di una decisione nel merito. Con la domanda di procedimento sommario vengono pertanto mantenuti i diritti.

Il giudice competente in materia familiare può ordinare con procedimento sommario tutte le misure che non vadano incontro a serie contestazioni o che siano giustificate dall'esistenza di una controversia. Trattandosi solo di misure provvisorie, questo procedimento è raramente utilizzato.

In caso d'urgenza debitamente giustificato, il giudice competente in materia familiare adito con istanza può consentire la fissazione dell'udienza entro breve termine. In tal caso, il giudice decide nel merito ma i tempi sono abbreviati; questa soluzione viene adottata molto spesso.

Nei casi previsti dalla legge, il giudice competente in materia familiare può anche essere adito con procedimento accelerato nel merito (in materia familiare questo procedimento riguarda i trasferimenti illeciti di minore). In tal caso il giudice viene adito con atto di citazione, pronunciandosi entro breve sul merito. In tal caso non è necessario giustificare l'urgenza: è la natura stessa del procedimento a imporre di stabilire rapidamente una data.

Il giudice competente in materia familiare può essere adito d'urgenza anche nei casi di violenza coniugale, sulla base degli articoli 515-9 e seguenti del codice civile, per disporre un provvedimento restrittivo. In tal caso deve pronunciarsi entro sei giorni dalla determinazione della data d'udienza (legge del 28 dicembre 2019). Il provvedimento restrittivo mira a proteggere i coniugi o ex coniugi vittime di violenza fisica o psicologica, rendendo possibile il divieto di ogni contatto tra loro e, se necessario, tra il coniuge o ex coniuge violento e i figli. Nell'ambito del provvedimento restrittivo, il giudice determina anche le misure relative all'esercizio dell'autorità genitoriale sui figli. In particolare, il giudice può decidere di affidare l'esercizio esclusivo dell'autorità genitoriale al genitore vittima di violenza, di privare il genitore violento dell'esercizio del diritto di visita e di alloggio o di stabilire per quest'ultimo un diritto di visita limitato ai luoghi d'incontro.

12 È possibile ottenere il patrocinio a spese dello Stato per coprire i costi del procedimento?

Le spese giudiziarie (onorari d'avvocato, spese degli ufficiali giudiziari, indagini sociali, ecc.) possono essere coperte dallo Stato francese. Il patrocinio a spese dello Stato è concesso all'interessato in base ad alcuni requisiti economici. Il patrocinio può coprire la totalità o una parte delle spese giudiziarie a seconda del reddito del richiedente e del numero di persone a suo carico. La domanda deve essere presentata all'ufficio del patrocinio a spese dello Stato dell'organo giurisdizionale incaricato della causa.

13 È possibile proporre appello avverso una decisione sulla potestà genitoriale?

Le sentenze del giudice competente in materia familiare possono essere impugnate entro un mese, ad eccezione di quelle pronunciate ai sensi dell'articolo 481-1 del codice di procedura civile (procedimento accelerato nel merito per i trasferimenti illeciti), che possono essere impugnate entro 15 giorni.

Le ordinanze del giudice competente in materia familiare possono essere impugnate entro quindici giorni (procedimento sommario, provvedimento restrittivo).

Il procedimento di impugnazione è presentato con rappresentanza obbligatoria dell'avvocato e ha luogo dinanzi alla Corte d'appello.

14 In certi casi potrebbe essere necessario rivolgersi ad un giudice o ad altra autorità per avere una decisione sulla potestà genitoriale da far valere come titolo esecutivo? Quali procedure si applicano in tali casi?

Le decisioni del giudice competente in materia familiare relative all'autorità genitoriale sono di diritto provvisoriamente esecutive.

Ad esempio, in caso di mancata esecuzione di una decisione del giudice competente in materia familiare relativa all'autorità genitoriale, uno dei genitori che beneficia di un diritto di visita e di alloggio può presentare denuncia al procuratore della Repubblica del tribunale del domicilio del figlio, se l'altro genitore gli impedisce di esercitare tale diritto. Il fatto di impedire all'altro genitore di esercitare il diritto di visita e di alloggio costituisce un reato penale di non représentation d'enfant mineur (non rappresentanza di figlio minore), punibile con un anno di reclusione e un'ammenda di 15 000 EUR.

Il giudice competente in materia familiare può corredare le misure disposte di una penalità di mora e può ordinare, anche d'ufficio, una penalità di mora per garantire l'esecuzione della propria decisione. Se le circostanze lo richiedono, può anche aggiungere una penalità di mora alla decisione emessa da un altro giudice e all'accordo genitoriale registrato nella convenzione di divorzio consensuale.

Il giudice competente in materia familiare può inoltre condannare al pagamento di una sanzione pecuniaria fissata in materia di diritto civile di importo fino a 10 000 EUR il genitore che ostacola deliberatamente, in modo grave o rinnovato, l'esecuzione di una decisione, di una convenzione di divorzio consensuale sotto forma di scrittura privata controfirmata dagli avvocati e depositata nel registro delle minute di un notaio o di una convenzione omologata che stabilisce le modalità di esercizio dell'autorità genitoriale.

Infine, su richiesta del giudice competente in materia familiare o del genitore interessato, anche il procuratore della Repubblica può eccezionalmente richiedere l'intervento della forza pubblica per garantire l'esecuzione di una decisione del giudice, di una convenzione di divorzio consensuale o di una convenzione omologata che stabilisca le modalità di esercizio dell'autorità genitoriale, ad esempio l'esecuzione di un diritto di visita e di alloggio.

Occorre pertanto, a seconda dei casi, rivolgersi al procuratore della Repubblica o al giudice competente in materia familiare che ha emesso la decisione.

15 In che modo si deve agire per far riconoscere ed eseguire in questo Stato membro una decisione sulla responsabilità genitoriale emessa dal giudice di un altro Stato membro?

Le decisioni relative all'autorità genitoriale emesse da un organo decisionale di uno Stato membro dell'Unione europea sono riconosciute e hanno efficacia esecutiva in Francia senza la necessità di una procedura di exequatur.

L'immediata esecutività non è tuttavia concessa a tutte le decisioni in materia di responsabilità genitoriale, ma solo alle decisioni relative al diritto di visita e al ritorno del minore. Occorre in tal senso presentare i certificati previsti dal regolamento Bruxelles II bis. Per le altre decisioni in materia di responsabilità genitoriale, è necessaria una dichiarazione di esecutività rilasciata sulla base del relativo certificato.

Le domande di riconoscimento o di dichiarazione di esecutività sul territorio francese dei titoli esecutivi stranieri - ai sensi del regolamento (CE) n. 2201/2003 del Consiglio, del 27 novembre 2003, relativo alla competenza, al riconoscimento e all'esecuzione delle decisioni in materia matrimoniale e in materia di responsabilità genitoriale - sono presentate in Francia al presidente del tribunal judiciaire (tribunale giudiziario) o al suo delegato (articolo 509-2 del codice di procedura civile). Per le istanze dinanzi al giudice, non è necessario essere rappresentati da un avvocato.

16 A quale giudice di questo Stato membro occorre rivolgersi per opporsi al riconoscimento di una decisione sulla responsabilità genitoriale emessa dal giudice di un altro Stato membro? Quale procedura si applica in questi casi?

Ai sensi dell'articolo 21, paragrafo 3, del regolamento, ogni parte interessata può far dichiarare (...) "che la decisione deve essere o non può essere riconosciuta".

In Francia, l'istanza per ottenere una decisione di non riconoscimento di una decisione in materia di autorità genitoriale pronunciata da un organo giurisdizionale di un altro paese dell'Unione europea deve essere presentata dinanzi al presidente del tribunale giudiziario o al suo delegato.

L'istanza può essere accolta solo per i seguenti motivi:

• contrarietà all'ordine pubblico di fondo dello Stato membro richiesto, tenuto conto dell'interesse superiore del minore;

• assenza di audizione del minore, nel caso in cui l'audizione rientri tra i principi fondamentali di procedura dello Stato membro richiesto; mancato rispetto dei diritti di difesa;

• ostacolo all'esercizio della responsabilità genitoriale;

• incompatibilità con una decisione emessa successivamente nello Stato membro richiesto oppure in un altro Stato membro dell'Unione europea oppure ancora in uno Stato terzo, nella misura in cui tale decisione soddisfa i requisiti per il riconoscimento nello Stato richiesto;

• inosservanza della procedura di affidamento.

La decisione del presidente del tribunale giudiziario può essere oggetto di impugnazione.

17 A quale diritto deve fare riferimento il giudice in un procedimento relativo alla responsabilità genitoriale, in cui il minore o le parti non risiedono in questo Stato membro oppure hanno cittadinanze diverse?

Se esiste un elemento di estraneità (residenza all'estero di una delle parti o del minore, cittadinanza straniera), occorre innanzitutto determinare se il giudice francese è competente.

Competenza del giudice francese.

Ai sensi dell'articolo 8 del regolamento (CE) n. 2201/2003 del Consiglio, del 27 novembre 2003, se il minore ha la residenza abituale in Francia, il giudice francese è competente per le domande relative alla responsabilità genitoriale.

In applicazione dell'articolo 12, paragrafo 1, dello stesso regolamento, il giudice francese che è competente a decidere sulla domanda di divorzio dei coniugi è anche competente per le domande relative alla responsabilità genitoriale, se i genitori esercitano congiuntamente l'autorità genitoriale e se hanno espressamente accettato la competenza del giudice francese e se questa è nell'interesse superiore del minore.

Ai sensi dell'articolo 12, paragrafo 3, del suddetto regolamento, le autorità giurisdizionali di uno Stato membro sono altresì competenti in materia di responsabilità genitoriale in procedimenti diversi da quelli di cui al primo paragrafo, quando il minore ha un legame sostanziale con quello Stato membro, in particolare perché uno dei titolari della responsabilità genitoriale vi risiede abitualmente o perché è egli stesso cittadino di quello Stato e la loro competenza è stata accettata espressamente o in qualsiasi altro modo univoco da tutte le parti al procedimento alla data in cui le autorità giurisdizionali sono adite ed è conforme all'interesse superiore del minore.

In caso di trasferimento del minore in un altro Stato membro, se la controversia riguarda la modifica del diritto di visita, la competenza delle autorità giurisdizionali dello Stato membro della precedente residenza abituale del minore permane in deroga per un periodo di tre mesi dal trasferimento.

Infine, ai sensi dell'articolo 13 del regolamento (CE) n. 2201/2003 del Consiglio, del 27 novembre 2003, qualora non sia possibile stabilire la residenza abituale del minore né determinare la competenza ai sensi dell'articolo 12, sono competenti i giudici francesi se il minore è presente sul territorio francese e la sua residenza abituale non può essere stabilita (minori rifugiati o sfollati).

In alcuni casi, è possibile applicare anche un'altra convenzione internazionale o il diritto internazionale privato francese e condurre il giudice francese a riconoscersi competente.

Legge applicabile

La Francia applica in materia l'articolo 15 della convenzione dell'Aia del 19 ottobre 1996 concernente la competenza, la legge applicabile, il riconoscimento e l'esecuzione di misure di protezione dei minori. Pertanto, salvo eccezioni previste dalla convenzione, il giudice competente a decidere sulla responsabilità genitoriale applica la propria legge.

Di conseguenza, se il giudice competente in materia di responsabilità genitoriale è quello francese, si applica la legge francese (la legge del foro).

In via eccezionale, ove richiesto dalla protezione del minore, si applica la legge che ha un legame sostanziale con la situazione.

 

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Ultimo aggiornamento: 10/08/2021

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