Termini processuali

Grecia
Contenuto fornito da
European Judicial Network
Rete giudiziaria europea (in materia civile e commerciale)

1 Quali sono i tipi di termini rilevanti ai fini dei procedimenti civili?

Per temine processuale si intende il periodo entro il quale va compiuta un'azione o il tempo necessario prima che un caso sia esaminato o un'azione eseguita. Obiettivo dell'introduzione dei termini processuali è garantire un'amministrazione della giustizia celere e l'applicazione del diritto al contraddittorio. I termini processuali comportano sempre conseguenze procedurali, sia in caso di rispetto che di inosservanza. Sono distinti in due categorie principali: 1) i termini perentori per l'esecuzione di un'AZIONE sono quelli entro i quali occorre effettuare un determinato atto procedurale - ad esempio, il termine legale per presentare ricorso (cfr. articolo 318, comma 1, del CPC), e 2) i termini PREPARATORI sono quelli alla cui scadenza è necessario effettuare l'atto procedurale. Questi termini, come ad esempio il termine per la citazione della parte convenuta (cfr. articolo 228 del CPC), sono solitamente a favore del convenuto, garantendogli il tempo per prepararsi. La distinzione è importante, poiché i termini per l'esecuzione di un'azione possono essere prorogati con il mutuo accordo delle parti, mentre quelli preparatori non possono essere oggetto di proroga. Inoltre, nel caso in cui il termine coincida con un giorno festivo legale, i termini per l'esecuzione di un'azione scadono il giorno lavorativo seguente, mentre i termini preparatori si concludono il giorno della loro scadenza, indipendentemente dal fatto che il giorno sia festivo o feriale. I principali termini processuali previsti dal codice di procedura civile (CPC) sono, a titolo indicativo, i seguenti:

  1. il termine per la citazione delle parti in seguito alla presentazione di un'azione è di sessanta (60) giorni prima della sentenza, a meno che la parte non risieda all'estero o il domicilio non sia noto, nel cui caso il termine è di novanta (90) giorni prima dell'udienza (cfr. articolo 228 del CPC);
  2. il termine per annullare una sentenza è di quindici (15) giorni dalla notificazione della sentenza, se la parte processata in absentia risiede in Grecia, a meno che la parte non comparsa non risieda all'estero o il domicilio non sia noto, nel cui caso, il termine è di sessanta (60) giorni dopo la notificazione della sentenza (cfr. articolo 503 del CPC);
  3. il termine per proporre ricorso è di trenta (30) giorni dopo la notificazione della sentenza se l'attore risiede in Grecia, a meno che la parte che presenta il ricorso non risieda all'estero o il domicilio non sia noto, nel cui caso il termine è di sessanta (60) giorni dopo la notificazione della sentenza. Se la sentenza definitiva non viene notificata, il termine per presentare ricorso è di tre (3) anni dalla pubblicazione della sentenza (cfr. articolo 518 del CPC);
  4. il termine per la riapertura di un processo è di sessanta (60) giorni se la parte attrice è residente in Grecia; nel caso in cui risieda all'estero oppure se il domicilio non è conosciuto il termine è invece di centoventi (120) giorni (cfr. articolo 545 del CPC);
  5. il termine per un presentare un nuovo ricorso è di trenta (30) giorni dopo la notificazione della sentenza se l'attore risiede in Grecia, a meno che l'attore non risieda all'estero o il domicilio non sia noto, nel cui caso il termine è di novanta (90) giorni dopo la notificazione della sentenza. Se la sentenza non viene notificata, il termine per una nuova impugnazione è di tre (3) anni dalla pubblicazione della sentenza (cfr. articolo 564 del CPC).

Il CPC fissa inoltre, in particolare, i termini processuali per altri procedimenti, come ad esempio i procedimenti in materia coniugale (divorzio, annullamento del matrimonio, ecc.), istanze per ingiunzioni di pagamento e relative opposizioni (cfr. articolo 632 del CPC), controversie in materia di locazione e di lavoro, provvedimenti provvisori, procedimenti di esecuzione e relative opposizioni.

2 Elenco dei giorni previsti come festivi conformemente al regolamento (CEE, Euratom) n. 1182/71 del 3 giugno 1971.

In Grecia le festività sono elencate, in modo non esaustivo, dalla legge n. 1157/1981. Il criterio per definire una festività è l'assenza di attività in generale, mentre non rientrano in questa categoria i giorni festivi di specifici mestieri o servizi. Le festività possono essere di carattere nazionale, religioso o di altro tipo, anche di natura locale o non permanente. I giorni festivi per i servizi pubblici sono giorni non lavorativi. Si considerano giorni festivi: il 25 marzo (festa nazionale), il 28 ottobre (festa nazionale), il giorno di Capodanno, l'Epifania (6 gennaio), il Venerdì Santo, il Sabato Santo, il 1° maggio, il 15 agosto, Natale e Santo Stefano, il Lunedì di Pentecoste, il primo giorno di Quaresima, il Lunedì di Pasqua e tutte le domeniche.

3 Quali sono i principi giuridici generali concernenti i termini processuali civili?

Gli articoli da 144 a 151 del CPC disciplinano i termini processuali. In base alla fonte che ne determina la durata, i termini processuali si distinguono in termini legali (stabiliti dalla legge, quali i termini per proporre un'azione), termini giudiziari (fissati dall'organo giurisdizionale che esamina il caso, ad esempio i termini di comparizione delle parti in persona – cfr. articolo 245 del CPC), termini di sospensione (la cui inosservanza è punibile con il rinvio dell'udienza) e termini perentori (la cui inosservanza è punibile con la decadenza del diritto). L'avvio e la scadenza dei termini sono presentati di seguito. In caso di decesso di una delle parti, i termini sono interrotti. Laddove a stabilire la decorrenza del termine sia la notificazione di un atto, il nuovo termine decorre dalla data della nuova notificazione ai successori legali del deceduto. Laddove a stabilire la decorrenza del termine sia un altro evento, il nuovo termine decorre dalla data della nuova notificazione della dichiarazione pertinente alle suddette persone. L'interruzione di un processo durante il corso di un termine ne comporta la decadenza e il nuovo termine parte dalla data del nuovo processo. Il periodo dal 1° al 31 agosto non viene calcolato per i termini per l'esecuzione di un'azione di cui all'articolo 147, comma 7, del CPC, come ad esempio nel caso dei termini per proporre un'azione e quelli per opporvisi.

La legge consente di prorogare un termine non solo con un mutuo accordo tra le parti, ma anche con l'approvazione del giudice. Sia i termini legali che giudiziari possono essere prorogati, a condizione che non ledano i diritti delle parti. Il giudice non è vincolato dalla domanda di proroga dell'accordo e può approvarla anche solo in parte o respingerla, valutando le circostanze caso per caso. Le parti sono quindi tenute a presentare motivazioni che giustifichino la proroga. Infine il termine può essere abbreviato con decisione giudiziaria, su accordo delle parti. Tutti i termini legali possono essere abbreviati, ad eccezione di quelli per proporre un'azione.

4 Quando un atto o una formalità devono essere compiuti entro un determinato termine, qual è il momento iniziale dal quale il termine decorre (dies a quo)?

I termini procedurali decorrono dal giorno successivo alla data in cui ha avuto luogo l'evento che ne determina la decorrenza (a momento ad momentum).

5 Può il momento iniziale dal quale il termine decorre essere influenzato o modificato dalle modalità di notificazione o comunicazione degli atti (a mezzo dell’ufficiale giudiziario o a mezzo del servizio postale)?

Il codice di procedura civile non prevede un'estensione o una riduzione dei termini se gli atti sono trasmessi o inviati per posta o con altri servizi di trasporto.

6 Nel caso in cui l’accadimento di un fatto determina il momento iniziale per il decorso del termine, il giorno stesso dell’accadimento è incluso nel calcolo del termine?

Il giorno in cui ha avuto luogo l'accadimento che determina il momento iniziale per la decorrenza dei termini è computato solo se espressamente previsto dalla legge, dalla sentenza o dal contratto. La disposizione che prevede che un termine specifico decorra dalla data di notificazione non rientra tra i suddetti casi. Pertanto, il termine fondamentale per i mezzi di ricorso dell'impugnazione, dell'appello o ricorso in opposizione decorre a partire dal giorno successivo alla data di notificazione o di pubblicazione della sentenza. Tuttavia, quando è previsto che il termine decorra da un giorno specifico, tale giorno è incluso nel computo del termine. Laddove l'evento che determina il momento iniziale per il decorso del termine sia rappresentato dalla notificazione, tutte le altre modalità di comunicazione del contenuto dell'atto da notificare sono irrilevanti per il calcolo del termine.

7 Quando un termine è espresso in giorni, il numero ivi indicato comprende i giorni di calendario o solo i giorni lavorativi?

La presenza di giorni festivi è irrilevante. I giorni lavorativi sono calcolati solo se espressamente previsto (come nel caso del termine per impugnare un'ingiunzione di pagamento).

8 Se il termine è espresso in settimane, mesi o anni?

Allo stesso modo, se il termine è espresso in mesi o anni, la presenza di festività nel periodo di decorrenza è irrilevante, a meno che la legge non preveda espressamente che il termine cada in un giorno lavorativo.

9 Se è espresso in settimane, mesi o anni, quando scade il termine?

I termini espressi in anni scadono al trascorrere della data corrispondente dell'anno precedente. È opportuno notare che, ai fini del calcolo, è irrilevante se nel corso del periodo vi sia un anno bisestile o meno.

I termini espressi in mesi scadono al trascorrere del giorno dell'ultimo mese che corrisponde al giorno di avvio. Se non esiste una corrispondenza di questo tipo, viene utilizzato l'ultimo giorno del mese. Occorre tenere presente che il numero di giorni di cui è composto un mese non ha rilevanza.

Il termine di mezzo anno equivale a sei (6) mesi e il temine di mezzo mese equivale a quindici (15) giorni.

I termini espressi in settimane scadono al trascorrere del giorno della settimana corrispondente che coincide con il giorno di avvio del termine, ossia se l'evento si è verificato il lunedì, il termine settimanale si conclude il lunedì successivo.

10 Se il termine scade il sabato, la domenica o un altro giorno festivo, è prorogato fino al primo giorno lavorativo seguente?

Se la scadenza del termine cade di sabato, domenica o in un giorno festivo, il termine è prorogato al giorno feriale successivo.

11 Esistono circostanze in cui i termini possano essere prorogati? A quali condizioni può essere ottenuta una proroga?

La legge consente di prorogare un termine non solo con un mutuo accordo tra le parti, ma anche con l'approvazione del giudice. Sia i termini legali che giudiziari possono essere prorogati, a condizione che non ledano i diritti delle parti. Il giudice non è vincolato dalla domanda di proroga dell'accordo e può approvarla anche solo in parte o respingerla, valutando le circostanze caso per caso.

12 Quali sono i termini per le impugnazioni?

  1. Il termine per annullare una sentenza è di quindici (15) giorni dopo la notificazione della sentenza, se la parte processata in absentia risiede in Grecia, a meno che la parte non comparsa non risieda all'estero o il domicilio non sia noto, nel cui caso, il termine è di sessanta (60) giorni dopo la notificazione della sentenza (cfr. articolo 503 del CPC).
  2. I termini per l'impugnazione sono precisati dall'articolo 518, comma 1, del CPC. Se l'attore risiede in Grecia, il termine è di trenta (30) giorni, mentre se è residente all'estero o se il domicilio non è conosciuto, è di sessanta (60) giorni. Il termine di sessanta (60) giorni non si applica a chi si trova all'estero in via provvisoria (viaggi di piacere, assenze di pochi giorni per fini specifici), per i quali la durata dei termini è correlata al rispettivo stato professionale o coniugale.
  3. Il termine per la riapertura di un processo è di sessanta (60) giorni se la parte attrice è residente in Grecia; nel caso in cui risieda all'estero oppure se il domicilio non è conosciuto il termine è invece di centoventi (120) giorni (cfr. articolo 545 del CPC);
  4. il termine per un presentare un nuovo ricorso è di trenta (30) giorni dopo la notificazione della sentenza se l'attore risiede in Grecia, a meno che l'attore non risieda all'estero o il domicilio non sia noto, nel cui caso il termine è di novanta (90) giorni dopo la notificazione della sentenza. Se la sentenza non viene notificata, il termine per una nuova impugnazione è di tre (3) anni dalla pubblicazione della sentenza (cfr. articolo 564 del CPC).

13 Può il giudice modificare i termini, in particolare i termini di comparizione, o fissare una data precisa per la comparizione?

La domanda di tutela giudiziaria include, a norma del diritto greco, sia la tutela giudiziaria permanente che provvisoria, indipendentemente dalla natura della controversia. I casi in cui, per l'urgenza della questione o per prevenire un pericolo imminente, i giudici possono ordinare misure intese a garantire o salvaguardare un diritto o a regolamentare, rivedere o abrogare una situazione sono risolti con procedura sommaria (ai sensi degli articoli da 682 a 738 del CPC). Considerata l'urgenza, il giudice, agendo per garantire una rapida risoluzione e tenendo conto del diritto al contraddittorio delle parti, può decidere l'ora e il luogo dell'udienza per la domanda di provvedimenti provvisori. È quindi il giudice a scegliere il metodo di emissione dell'atto di citazione e i termini di comparizione anche per le persone residenti all'estero o il cui domicilio non è noto. La data di un'udienza può essere fissata anche di domenica o in un giorno festivo. I suddetti termini si applicano a tutti i procedimenti civili, ad eccezione dei provvedimenti provvisori per cui non sono previsti rinvii.

14 Quando un atto destinato ad una parte residente in una località in cui beneficerebbe di un termine prorogato, è notificato in un luogo in cui i residenti non beneficiano di tale proroga, l’interessato perde il beneficio di tale termine?

La legislazione greca non contiene disposizioni al riguardo.

15 Quali sono gli effetti del mancato rispetto dei termini?

L'inosservanza dei termini relativi a un'azione giudiziaria non ha conseguenze in termini processuali. Il mancato rispetto del termine per l'esecuzione di un'azione contro atti delle parti comporta la decadenza dal diritto, mentre nel caso dei termini preparatori vi sono altri tipi di conseguenze, per esempio l'inammissibilità della sentenza (cfr. articolo 271, comma 1, del CPC).

16 Se il termine è scaduto, quali rimedi sono disponibili per le parti che non l'hanno rispettato, ossia le parti incorse nella decadenza?

La restitutio in integrum è un rimedio giuridico previsto dalla Costituzione, mediante il quale una parte che, per cause di forza maggiore o per l'intento fraudolento dell'altra parte, non sia riuscita a rispettare il termine, può chiedere il ripristino della propria posizione allo stato originario precedente alla scadenza del termine.

Tuttavia, in via eccezionale, non è possibile chiedere l'applicazione di questa procedura se la richiesta è basata a) su un errore dell'avvocato autorizzato o del legale rappresentante dell'attore o b) su fatti che il giudice ha valutato durante l'udienza per la domanda di proroga o rinvio dei termini volta a garantirne la proroga o il rinvio necessari. La domanda deve contenere le motivazioni dell'inosservanza del termine, elementi che attestino la veridicità dei fatti e l'atto omesso oppure che ne comprovino l'esecuzione. Le domande per la restitutio in integrum devono essere esaminate entro trenta (30) giorni dalla data in cui l'ostacolo che ha rappresentato la causa di forza maggiore è eliminato oppure qualora sia notificato un intento fraudolento, fermo restando che non è possibile applicare un nuovo temine se il suddetto termine non è rispettato per qualsivoglia ragione (cfr. articoli 152-158 del CPC).

Tuttavia, in via eccezionale, le domande non possono essere presentate se a) si basano su un errore dell'avvocato autorizzato o del legale rappresentante dell'attore, b) su fatti che il giudice ha esaminato durante l'udienza della domanda di proroga o rinvio dei termini volta a garantirne la proroga o il rinvio necessari. La domanda deve contenere le motivazioni dell'inosservanza del termine, elementi che attestino la veridicità dei fatti e l'atto omesso oppure che ne comprovino l'esecuzione. Le domande per la restitutio in integrum devono essere esaminate entro trenta (30) giorni dalla data in cui l'ostacolo che ha rappresentato la causa di forza maggiore è eliminato oppure qualora sia notificato un intento fraudolento, fermo restando che non è possibile applicare un nuovo temine se il suddetto termine non è rispettato per qualsivoglia ragione (cfr. articoli 152-158 del CPC).

Ultimo aggiornamento: 20/06/2018

La versione di questa pagina nella lingua nazionale è affidata al rispettivo punto di contatto della Rete giudiziaria europea (RGE). Le traduzioni sono effettuate a cura della Commissione europea. È possibile che eventuali modifiche introdotte nell'originale dallo Stato membro non siano state ancora riportate nelle traduzioni. La Commissione europea e l'RGE declinano ogni responsabilità per quanto riguarda le informazioni o i dati contenuti nel presente documento. Per le norme sul diritto d'autore dello Stato membro responsabile di questa pagina, si veda l'avviso legale.