È possibile proporre un'azione civile nei confronti dell'imputato per chiedere il risarcimento dei danni nell'ambito del procedimento penale. È altresì possibile proporre un'azione civile nei 10 giorni successivi all'esame del fascicolo penale, nonché chiedere alla procura di estendere tale termine.
Qualora il condannato non versi l'importo fissato dalla sentenza del giudice, è possibile rivolgersi a un ufficiale giudiziario che provvederà a organizzare un procedimento esecutivo.
No, lo Stato non paga il risarcimento dovuto dal condannato.
Le persone vicine a una persona deceduta in seguito a un reato o le vittime di reati violenti che abbiano subito un danno alla salute di almeno quattro mesi a causa del reato possono chiedere un risarcimento dello Stato per i seguenti tipi di danni:
Per essere ammissibili al risarcimento, occorre denunciare il reato entro 15 giorni da quando è stato commesso o da quando si ha la possibilità di sporgere denuncia.
La domanda di risarcimento deve essere presentata all'istituto nazionale delle previdenza sociale estone entro tre anni da quando è stato commesso il reato o dalla data del decesso della vittima, a meno che:
È possibile chiedere un risarcimento dello Stato a favore delle vittime di reato se il procedimento penale non ha permesso di identificare il colpevole.
Una vittima convinta che l'imputato sia responsabile del danno arrecatole ma sia stato assolto in tribunale può proporre un'azione civile.
La decisione sulla concessione di un risarcimento a favore delle vittime di violenza può essere prorogata sino alla sentenza del tribunale regionale qualora:
In caso di proroga della concessione del risarcimento, l'istituto nazionale della previdenza sociale estone può versare un anticipo in seguito a una richiesta di risarcimento proposta da una persona che soddisfi senza dubbio le condizioni di ammissibilità al risarcimento e si trovi in difficoltà economiche.
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